Il registro tumori riparte dopo 7 anni

La Fondazione della Banca popolare di Lodi destina 20mila euro all’anno per 3 anni per continuare lo studio

L’aggiornamento del registro tumori, fermo al 2007, può ripartire. Questo grazie all’intervento della Fondazione della Banca popolare di Lodi, attenta ai bisogni della sanità locale, che ha deciso di finanziare la ricerca, mettendo sul piatto 20mila euro all’anno per il prossimo triennio. I fondi consentiranno anche all’Asl di assumere un epidemiologo e un esperto di statistica, i quali si occuperanno di aggiornare la ricerca tanto attesa per gettare un po’ di luce sul fenomeno tanto discusso dei tumori nel territorio. Attualmente, infatti, ammettono i referenti dell’Asl, non esiste personale dedicato a questo studio fenomenologico. Il progetto è stato presentato ieri dal presidente della fondazione Duccio Castellotti, il componente del consiglio Claudio Anzi, il vice presidente Gianluigi Corsi, il direttore dell’Asl Vincenzo Russo, la direttrice sanitaria Maria Grazia Silvestri e i loro collaboratori Annamaria Belloni (responsabile del servizio di medicina di comunità), Giovanni Marazza (responsabile del registro) e Antonio Nava direttore del dipartimento Programmazione, acquisto e controllo.

«Riteniamo che il tema dei tumori nel Lodigiano meriti attenzione - ha commentato Castellotti -. Il quadro è di qualche preoccupazione. La fondazione è attenta ai problemi che caratterizzano la sanità del territorio. Così come interveniamo con l’acquisto delle strumentazioni per l’Azienda ospedaliera, abbiamo voluto avviare un cammino triennale con l’Asl destinando 20mila euro all’anno per l’aggiornamento del registro tumori. È importante che si conoscano i numeri e che si decida cosa fare per il bene del territorio. Non è possibile che in una provincia della Lombardia i dati sui quali si lavora siano fermi a 7 anni fa. Noi vogliamo che siano aggiornati, non c’erano le risorse per farlo e siamo intervenuti. Ci esponiamo pur non sapendo quale sarà l’entità dei prossimi bilanci». «Dobbiamo mettere nelle condizioni chi fa prevenzione di farla al meglio - ha detto Russo -. Il registro tumori viene regolarmente finanziato dalla Regione Lombardia che ci mette 75mila euro all’anno. I contributi della fondazione però ci consentono di colmare il gap tra i dati in nostro possesso e l’aggiornamento del registro. Così riusciamo a essere più tempestivi con la prevenzione e a ridurre l’incidenza dei tumori nel Lodigiano». «Il registro - precisa Belloni - è partito nel 2007, con l’analisi dei dati del 2003. Ad oggi abbiamo i dati consolidati dal 2003 al 2005. Nel 2014 finiamo i dati del 2008 e entro dicembre finiremo anche il 2009. Il problema del registro tumori è che si occupa di una patologia cronica, non acuta e che i dati da inserire arrivano dalle cartelle di dimissioni dei pazienti e dall’anatomia patologica e vanno analizzati. C’è sempre perciò un gap fisiologico di due anni, tra il caso e la sua registrazione. Cercheremo, ma ce la faremo, analizzando ogni anno due anni di incidenza, di arrivare per fine 2016 a trattare i dati del 2014. Il progetto ci aiuta a scattare una fotografia reale del fenomeno. I numeri possono dire tutto e il contrario di tutto. Per questo ci serviremo di un epidemiologo e di un esperto in statistica che ora non abbiamo. Vorremo poi rapportarci con i diversi enti del territorio e con la popolazione per far conoscere gli esiti delle nostre indagini». «Una commissione di controllo - aggiunge Anzi - seguirà lo svolgersi di questa iniziativa». «Spero - aggiunge Corsi - che questo progetto di Lodi possa essere preso da esempio in altre province. Il bando c’è, magari può essere replicato altrove».

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