Il questore: «Innalzati tutti i livelli di sicurezza»

Circa quaranta obiettivi “sensibili” a Lodi e in provincia su cui le forze dell’ordine e la prefettura hanno alzato in queste ore il livello di attenzione. All’indomani degli attentati di venerdì scorso a Parigi, ad opera dell’estremismo islamico, si sono susseguiti anche sul territorio lodigiano una serie di comitati per la sicurezza (l’ultimo ieri pomeriggio) e di tavoli tecnici, per recepire le indicazioni che arrivavano da Roma sull’innalzamento dei livelli di sicurezza e per individuare i luoghi e le istituzioni che hanno bisogno di una sorveglianza maggiore rispetto al passato.

«In questi giorni stiamo ricevendo tantissime segnalazioni da parte dei cittadini alla nostra centrale operative - spiega il questore Loretta Bignardi -. Purtroppo si sta diffondendo un po’ di allarmismo e per noi non è facile capire quali fatti siano veritieri e quali invece il frutto di una “psicosi”. Quello che possiamo garantire è che abbiamo innalzato tutti i livelli di sicurezza, con misure specifiche sul territorio».

Più uomini quindi da impiegare per i controlli, nel limite ovviamente delle forze a disposizione, e più “obiettivi” da tenere sotto sorveglianza. A quelli istituzionali, circa venti, «che sono sempre nei nostri controlli e che fanno parte del piano anti-terrorismo», si sono aggiunti ora quelli economici che sono riconducibili alla Francia, come le grandi catene commerciali e altre attività. «Si tratta di circa venti località sul territorio - aggiunge Loretta Bignardi -, su questi abbiamo fatto una scelta operativa per avere una maggiore conoscenza delle persone che vi affluiscono». Senza contare che gli attentati di Parigi hanno reso evidente come siano a rischio anche luoghi di aggregazione con elevato afflusso di persone, anche se questi vengono tenuti sotto controllo soprattutto nella zona di Milano e Roma.

Occhi puntati anche sui centri islamici e sulle moschee. Non solo però per verificare l’attività che viene svolta al loro interno, ma anche per evitare che siano teatro di manifestazioni di protesta e ritorsive da parte di attivisti politici locali. Fatti che potrebbero creare momenti di tensione che in questo periodo tutti voglio evitare. «Da parte degli islamici non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema - aggiunge il questore - e anzi sono sempre stati molto collaborativi. Per quanto riguarda i profughi, invece, che possono arrivare dalle zone di provenienza dei terroristi, tutti vengono schedati in questura al loro arrivo, con rilievo di impronte digitali, e quindi sappiamo già chi sono o dove stanno. Non sono previsti controlli aggiuntivi su di loro».

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