
Il pronto soccorso torna sotto pressione
Lodi, molte le polmoniti e le persone con sintomi covid. Ampliati, in base ai numeri dei pazienti, gli spazi per i malati positivi e sospetti. Meglio non andare in ospedale per patologie curabili dal medico di famiglia
Lodi
Boom di polmoniti e dispnee in pronto soccorso, ieri. Meglio non andare in ospedale per le patologie trattabili dal medico di famiglia.
Sono ripresi i casi più gravi. Se nei giorni scorsi erano di più i pazienti non Covid, adesso i malati con sintomi come tosse, difficoltà respiratorie e polmoniti sono la maggioranza. Il pronto soccorso è stato fisicamente ribaltato. La parte per il percorso “pulito” è stata ridotta ad un minimo spazio, 2 terzi del servizio è stato destinato ai pazienti Covid. Il tutto in base ai numeri di queste ore. Ieri sera, alle 19.30, c’erano ben 11 codici rossi, 11 gialli (presenti anche questa mattina), 22 verdi (anche pazienti Covid ma giovani con sintomi lievi e a basso rischio) e 3 bianchi. L’afflusso dei pazienti è continuato per tutto il giorno.
C’è stata una inversione. Ormai i pazienti che arrivano all’ospedale di Lodi sono prevalentemente febbrili con tossi e sintomatologia riconducibile al covid. I quadri respiratori sono diventati la maggioranza dei frequentatori del pronto soccorso di Lodi. Ieri si è visto proprio come lo scenario stia cambiando.
Il messaggio lanciato dal primario Stefano Paglia dalle colonne del «Cittadino», nei giorni scorsi, è ancora più importante oggi. Se possibile bisogna evitare l’accesso al pronto soccorso per ciò che può essere svolto dal medico di base; è fondamentale anche consultare l’applicativo “Salutile pronto soccorso” per scegliere il servizio meno affollato o farsi inviare dal curante negli ambulatori Covid di Lodi e Codogno che sono stati riaperti.
In un contesto epidemico come questo andare in pronto soccorso per paura è sbagliato, bisogna andare solo per i sintomi. È buona cosa tenere un saturimetro in casa. A crescere sono stati anche i pazienti della terapia intensiva. Uno dei due malati di Codogno è stato dimesso, mentre al Maggiore da 3 sono saliti a 4 e a breve aprirà la seconda terapia intensiva pulita, per destinare quella attuale ai pazienti Covid.
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