
Il ponte di Lodi sarà chiuso per mesi
per il cantiere della nuova campata
L’ANNUNCIO I lavori ormai prossimi alla partenza prevedono lo stop al traffico veicolare. Tutti costretti a usare la tangenziale, già al limite

«Lodi sarà la prima città d’Italia sicuro, e forse d’Europa, difesa dalle piene del fiume con tempi di ritorno a 200 anni, ben al di sopra di quelle del 2002 e del 1994». E il prossimo passo, storico, sarà l’apertura di un’altra campata del ponte urbano, con i cantieri ormai prossimi alla partenza. E che comporteranno anche la prolungata chiusura al traffico del ponte stesso, si stima per qualche mese. La mattina di prove per il funzionamento del sistema di difese che proteggono la città dalla piena del fiume diventa anche occasione per fare il punto sui nuovi investimenti alle porte per completare il sistema di difesa della città. I sistemi provati ieri in Piarda, dalle panconature alla messa in funzione della chiavica sul Roggione, sono funzionali a tutta la sistemazione «che stiamo eseguendo sulla città di Lodi - spiega il dirigente Aipo, Gaetano La Montagna - : un lotto è stato terminato da poco, per la difesa in sponda sinistra, e tra poco consegneremo anche l’appalto che riguarda la formazione della nuova campata del ponte storico. Ci sarà poi un ulteriore appalto, che pensiamo di chiudere entro l’anno, che riguarda la sistemazione dell’isolone che c’è a monte del ponte quindi di una creazione di una savanella (una sorta di canale, ndr) per controllare meglio l’innalzamento delle acque. La nuova campata servirà per migliorare le condizioni di deflusso, che oggi sono comunque buone, sempre con riferimento alle piene eccezionali. E una volta terminati tutti questi interventi la città di Lodi sarà la prima città in Italia, forse in Europa, che avrà opere di difesa per le piene con tempi di ritorno a 200 anni, che permetteranno di difendere tutta la parte bassa della città di Lodi». Un intervento, quello per aprire un’altra arcata del ponte verso Oltredda-Revellino, prossimo a partire quindi, nel giro di qualche settimana. «L’intervento è importante, si caratterizza per un quadro economico di circa 2 milioni di euro, e per complessità si avvicina al cantiere per il raddoppio del sottopasso ferroviario ciclpedonale - aggiunge l’assessore a lavori pubblici e patrimonio, Gianluca Scotti - : per aprire il nuovo varco sarà necessario operare sulla soletta del ponte e quindi bisognerà chiudere al transito veicolare per un periodo di tempo non breve, parliamo di qualche mese. Si stanno comunque facendo delle valutazioni per capire se si potrà garantire per un periodo il transito con senso unico alternato, mentre si cercherà di lasciare sempre fruibile il flusso pedonale sulle passerelle». Il Comune di Lodi intanto è esecutore dell’opera per tutelare l’area della Canottieri Adda, dove per proteggere il Revellino la Regione modificherà le sponde del fiume con una spesa di 1,5 milioni di euro. Anche qui sono previste paratie mobili da installare in caso di emergenza.
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