Il panettone del futuro a base di insetti

C’erano una volta i filari di gelsi tanto decantati da Ada Negri e c’era una volta, in tutte le cascine lodigiane, l’allevamento dei bachi da seta che proprio delle foglie di gelso erano particolarmente ghiotti. Oggi, che pure di bachi e di gelsi nel Lodigiano non se ne vedono più e la seta arriva dalla Cina, c’è chi ha pensato che da questa specie di farfalla della famiglia Bombycidae originaria dell’Asia centro-orientale si possa tirarne fuori una farina proteica da cui ricavare un ottimo panettone che è stato presentato a Lodi. A dirla così pare uno scherzo invece è una roba seria tanto che se ne è parlato nella serissima (e scientifica) cornice del Parco tecnologico padano al di là della tangenziale di Lodi dalle 10 in poi. A parlare dell’impiego degli insetti (e del baco da seta in particolare) nell’alimentazione umana (e in quella natalizia in particolare) saranno Annamaria Bellinello (insegnante impegnata sul fronte della divulgazione delle materie scientifiche e ideatrice di un progetto interdisciplinare per le scuole incentrato proprio sul baco da seta) e la società Italbugs, una realtà tutta lodigiana. Si tratta infatti di una “start up”, una delle giovani imprese attive nei settori agroalimentare, della bio-economia e delle scienze della vita ospitate da “Alimenta”, incubatore e acceleratore d’impresa che dal 2006 opera proprio all’interno del Parco tecnologico padano di Lodi. Italbugs (il cui fondatore Marco Ceriani è stato ospite meno di un mese fa di “Kilimangiaro”, programma di Rai3 condotto da Camila Raznovich e Dario Vergassola, e di molte altre trasmissioni) si occupa di ricerca e sviluppo di “matrici” alimentari e dello studio dei processi di allevamenti di insetti per l’alimentazione, oltre che di integratori e dei cosiddetti “novel food”.

Non è la prima volta che al Parco tecnologico padano si parla dell’impiego di insetti nell’alimentazione umana in sostituzione di materie (come la carne) la cui produzione ha un pesante impatto in termini di “impronta ecologica”. Proprio il 9 ottobre, in concomitanza con l’Expo, al Parco si tenne un convegno sul medesimo tema al quale partecipò lo stesso Ceriani. L’argomento, insomma, quant’anche insolito secondo i canoni del gusto comincia a non essere più un tabù alimentare. Chissà che a decretare il ritorno dei filari di gelsi nel Lodigiano non sia allora il panettone con la farina di bachi.

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