Il “nuovo centro” di Lodi è un deserto

Affitti cari e pochi eventi: in fuga da Bipielle City

Un gioiello firmato Renzo Piano, ma solo per la pubblicità che passa in tv. Perché Bipielle City per la città del Barbarossa sembra essersi trasformata già da diversi anni in una cattedrale nel deserto: negozianti che chiudono o si trasferiscono, poca gente che passa a piedi o in bicicletta, eventi e manifestazioni con il “contagocce”.

La tavola calda che si affacciava su via San Bassiano, nel quartiere Fanfani, dopo aver cambiato più volte gestione ha chiuso definitivamente i battenti. Al suo posto ci sono diversi uffici dedicati allo sviluppo e alla formazione dell’istituto di credito. Il “quartier generale” della Siae, la Società italiana autori editori, si è spostato qualche metro più in là, in uno spazio più grande ma sempre all’interno della cittadella. Al momento si contano solo tre attività: un bar, un centro estetico e una palestra.

Il più agguerrito è Michele Marasco, che insieme alla moglie Romina ha aperto due anni fa New Mode: parrucchiere, solarium ed estetica. «Ci sposteremo in via Nino Dall’Oro - spiega -, perché riuscire a stare dentro ai costi è diventato impossibile. Inoltre, la struttura non è più quella di una volta, lo si vede anche sotto il profilo della manutenzione,. Ogni anno c’è sempre meno gente, anche perché i lavoratori sono diminuiti. Pago 2.700 euro di canone, in più ci sono le spese, grazie a Dio lavoro ma ho qualche arretrato. Quando sono arrivato ho chiesto un appuntamento alla banca, sono stato ricevuto quest’anno». New Mode spera di avere più fortuna in via Nino Dall’Oro, una strada decisamente più trafficata. «Abbiamo studiato anche una serie di promozioni vantaggiose, dei “pacchetti benessere” di diversi prezzi che un cliente può gestire come e quando vuole durante l’anno. Si fa tutto il possibile ma ci chiediamo perché il Comune non si interessi per tutelare questa struttura». La famiglia Bongiovanni ha preso in gestione il Lucky Bar dal 2008, «ma dopo due mesi dal nostro arrivo molti dipendenti hanno iniziato ad andarsene per la fusione, si sentiva parlare in continuazione di pre-pensionamenti e di trasferimenti a Novara».

Dietro al bancone ci sono moglie e marito insieme al figlio e alle due dipendenti. «Che cosa ne vogliono fare di questo palazzo?», si chiede più volte Luigi Bongiovanni, il quale non nasconde che riuscire a pagare l’affitto è dura, anzi, uno sconto sarebbe ben accetto. Qualcuno si ricorda i tempi d’oro, quando la struttura realizzata dall’archistar di fama mondiale assomigliava davvero a una città. Si vendevano camicie, occhiali, prodotti etnici e c’erano pure un tabaccaio e un’agenzia viaggi. Da capire, anche cosa farà la Zucchetti con i propri uffici di Bipielle City quando sarà aperta la nuova sede in via Grandi. Probabile che gli uffici della software house lodigiana si trasferiscano nel mini grattacielo del centro commerciale Lodi, desertificando ulteriormente Bipielle City.

«Per fortuna che c’è Litium», scherza Elena Brigatti, la titolare della palestra dove si allena il fuoriclasse lodigiano Riccardo Ferri. Una battuta, sì, ma fino a un certo punto: perché se non fosse per l’allegro viavai di sportivi, forse non si vedrebbe davvero nessuno. «Si fa fatica, anche in una struttura di questo calibro - commenta -, fortunatamente possiamo contare su di uno staff molto qualificato, composto da Andrea Carioni, Alessandro Livraghi, Chiara Termini e Serena Ravarelli. È ovvio che se ci fosse più passaggio tutti ne saremmo avvantaggiati».

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