Il Lodigiano si prepara alla riapertura delle scuole dopo Pasqua

Si riparte dall’infanzia alla prima media, i presidi: «Noi siamo sempre pronti a tornare in classe, i bambini e le famiglie sono in difficoltà»

L’ha annunciato il governo Draghi: anche in zona rossa, dall’infanzia alla prima media, dopo Pasqua, le scuole riaprono al 100 per cento. L’ufficialità, agli istituti scolastici, non è ancora arrivata, ma il provvedimento sembra certo. «Noi siamo sempre pronti - commenta il preside dell’istituto comprensivo Lodi V Demetrio Caccamo -. Abbiamo un piano d’azione in atto da settembre, l’abbiamo già sperimentato a novembre, quando c’è stata la prima chiusura generalizzata. Abbiamo lo schema, con gli orari dei docenti, gli orari della Dad e delle presenze. È tutto pronto».

Le primarie e l’infanzia riprendono a fare lezione come si è fatta dall’inizio dell’anno, si torna a regime, anche con il personale Ata. La situazione più ibrida è quella della secondaria di primo grado. «Abbiamo una scuola con le presenze solo per le prime e la Dad solo per le seconde e le terze. È una situazione anomala, ma siamo già abituati, All’inizio Draghi parlava solo di infanzia e primaria, invece hanno voluto ristabilire lo schema iniziale, per far socializzare i ragazzi di prima media. A livello centrale c’è una forte spinta per la riapertura delle scuole. Stiamo perdendo i pezzi. Con interventi di recupero importanti la scuola è in grado di recuperare quello che si è perduto. Il fenomeno più grave è quello della dispersione, che inizia nelle medie e poi si concretizza alle superiori. I ragazzi stanno per andare fuori dal circuito, nonostante tutti i progetti ponte, questa è la cosa preoccupante». Per quanto riguarda la Dad alle elementari, come per tutte le nuove situazioni, dice il dirigente, «c’è voluto un periodo di rodaggio, forse si riesce a effettuarla di più dalla terza in poi. Prima è una sorta di vicinanza agli alunni: si fa molto fatica; forse in terza hanno più contenuti da sviluppare; in prima e in seconda si lavora sullo stare insieme, ci sono altri obiettivi, qui la Dad lascia un po’ il tempo che trova». Pronti a partire sono anche i docenti e la preside del comprensivo Lodi 2. «Di ufficiale non c’è ancora nulla - dice la preside Carmela Riganò - , aspettiamo notizie ufficiali. Le famiglie sanno che in questi giorni si continua la didattica a distanza. Anche noi siamo pronti però. La scuola non ha mai smesso di esserlo. I protocolli attivati a settembre sono validi. I contagi che abbiamo avuto sono stati veramente pochi. Ci auguriamo che si possa riprendere in sicurezza perché questi bambini hanno bisogno di riprendere la scuola. I ragazzi stanno soffrendo e le famiglie non ce la fanno più. Se il governo ha deciso di riprendere in zona rossa è perché ha captato sia la sofferenza delle famiglie che degli alunni».

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