Il Lodigiano resta sul podio dei debiti

Le famiglie lodigiane sono quelle con i conti più in rosso. A dirlo è lo studio elaborato dalla Cgia (Associazione artigiani piccole imprese) di Mestre sulla base dei dati della Banca d’Italia e dell’Istat. I lodigiani hanno un debito bancario medio pari a 28mila 351 euro, pari a un più 174,7 per cento rispetto a 10 anni, fa quando il debito era di 10mila 325 euro, cioè 18mila euro in meno rispetto a oggi. A fare peggio di Lodi sono solo le famiglie di Roma, che svettano in cima alla classifica con un debito bancario medio pari a 29mila 353 euro (+ 155,4 per cento), e quelle della provincia di Milano con 28mila 472 euro di debito. In coda alla classifica troviamo, invece, le famiglie della provincia di Vibo Valentia con 9mila 154 euro di debito, dell’Ogliastra con 8mila 623 euro di esposizione e di Enna con un rosso di 8mila 586 euro. Le province della Lombardia sono tra le più indebitate d’Italia. L’ultima è Pavia, al 28esimo posto con 21mila 839 euro di debito, ma subito dopo Lodi ci sono Monza - Brianza (28mila 332), Varese (26mila 416), Como (25mila 887), Bergamo (25mila e 99 euro), Brescia (24mila 110), poi Lecco (22mila 427) e Cremona (22mila e 70). «Dall’avvento dell’euro a oggi - commenta il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi -, l’indebitamento medio delle famiglie italiane è cresciuto di quasi il 140 per cento. In termini assoluti ciascuna famiglia italiana è oggi mediamente esposta con il sistema bancario per quasi 20mila euro. L’introduzione della moneta unica ha quasi sicuramente contribuito a far impennare i debiti, non tanto per aver spinto all’insù il costo della vita, ma per aver contribuito a far scendere i tassi di interesse praticati dalle banche nella prima parte del decennio scorso a livelli mai toccati nella storia recente del nostro Paese. Infatti, se tra il 1991 e il 2001 i tassi medi applicati dagli istituti di credito al settore privato si attestavano all’11,2 per cento, tra il 2002 e il 2012 sono scesi al 5,5 per cento. Questa opportunità ha spinto moltissime famiglie a indebitarsi attraverso l’accensione di un mutuo per l’acquisto della prima o della seconda casa, almeno fino all’inizio della crisi».

Se nel 2002 gli impieghi bancari per ciascuna famiglia italiana ammontavano mediamente a 8mila 312 euro, 10 anni dopo l’esposizione bancaria ha raggiunto la soglia dei 20mila euro. In questo decennio la variazione percentuale è stata del più 139,6 per gli italiani e del più 174, 6 per i lodigiani, mentre l’incremento in termini assoluti è stato pari a 11mila 64 euro in più a livello nazionale e a ben 18mila euro in più in provincia di Lodi.

C. V.

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