Il Lodigiano incorona Bersani

Renzi distanziato di 20 punti percentuali

Lodigiano fedele al resto d’Italia nel ballottaggio che designa l’uomo al timone del centrosinistra per le prossime politiche: Pierluigi Bersani vince con 5633 schede (60,4 per cento), Matteo Renzi lo segue distanziato di circa duemila, 3678 per la precisione, pari al 39 e spiccioli. Con un’anomalia che più che altro è una curiosità: il pareggio perfetto di Cavacurta, 27 schede a 27. In ogni caso rispetto al primo turno il segretario uscente incassa circa ottocento voti in più (era a 4816, 47,5 per cento), lo sfidante scende di 150 partendo da un pacchetto di 3861. In questo scenario - che si spiega innanzitutto con gli apparentamenti e sostegni adesso incassati dal leader uscente del Pd a fronte della battaglia solitaria del sindaco toscano - la Provincia conferma alcuni tratti del turno del 18 novembre. Innanzitutto l’alta affluenza, segno di un elettorato di partito “fidelizzato”, con il ritorno ai gazebo di 9300 persone a fronte delle 10150 del round di metà novembre. In secondo luogo la tabella delle tendenze di voto nei vari comuni conferma alcune caratteristiche più strettamente locali all’interno del quadro di fondo, comunque a favore del politico piacentino. In Lodi città si conferma “renziano” il seggio Lodi 1 (centro storico): Renzi aveva il 47 circa al primo turno, ne esce con un 51,9. Si inverte invece il segno a Lodi 5 (zona Spezzaferri) dove Bersani recupera, risale al 53,8 sommando dodici punti in più al modesto 41 dell’“andata”. Gli altri quattro seggi del capoluogo bersaniani erano e bersaniani rimangono, con percentuali che oscillano da 68 a 35 a 58,5 a 41,5. A Casalpusterlengo resta un solo seggio “renziano”, il 2, dove si verifica il caso di un ulteriore allungo del sindaco di Firenze sull’ex ministro: partivano da 38 a 50, arrivano a ballottaggio sigillato con una forbice di 38 a 61. Le altre vittorie lodigiane per il “rottamatore” vengono regalate da centri più piccoli anche se spicca la vittoria a Castiglione d’Adda. Stanno con Renzi Merlino, Montanaso, Salerano, San Fiorano e Santo Stefano Lodigiano. Ci sono poi numerosi “cappotti” bersaniani: i più alti di tutti a Ospedaletto e Turano Lodigiano, 82 a 18 per cento; ma anche Bertonico, 78 a 21; Graffignana, 77 a 22; Livraga, 76 a 23 e altri ancora con concentrazione in particolare nella Bassa. Per Bersani anche Codogno: 368 a 263 schede, 59,2 a 40,7. Sant’Angelo ha manifestato anche al secondo tempo della sfida verso palazzo Chigi una modesta affezione al voto interno al centrosinistra, con i gazebo che passano dai non esaltanti 263 iscritti dell’altra volta ai 237 della ripresa. Sant’Angelo è l’unico ribaltone: Bersani inseguiva con il 40,6 per cento contro 43,3. Si chiude con Renzi sotto, 108 schede e il 45, 5 dei consensi.

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