Il grido d’allarme dei commercianti

I rappresentanti di categoria preoccupati dopo l’ennesima stretta: «La conclusione disastrosa di un anno terribile legato alla pandemia»

«La conclusione disastrosa di un anno terribile legato alla pandemia». Non usa mezze parole Isacco Galuzzi, segretario generale di Confcommercio Lodi, per dare voce alla rabbia, frustrazione e amarezza di chi, come i gestori di bar e i ristoranti, si era preparato a pranzi e aperitivi di festa e ora potrà solo, per forza di cose, ripiegare su domicilio e asporto, o come i commercianti che non potranno essere più la risposta per i regali dell’ultimo minuto con i loro negozi.
«C’è tanta amarezza – sottolinea Galuzzi – anche perché tante imprese si erano organizzate per lavorare in sicurezza nei giorni festivi, secondo le direttive e le linee guida». E poi la preoccupazione per il futuro: «Se le imprese non saranno adeguatamente sostenute, il rischio è che molte escano dal mercato». «Se le imprese non saranno adeguatamente sostenute, il rischio è che molte escano dal mercato».
Gli fa eco Vittorio Codeluppi, presidente di Avicom Lodi: «Tutti riconosciamo che il tema salute è importante e tutte le novità, penso alla mutazione del virus che ha già bloccato l’Inghilterra, suscitano nuova preoccupazione, ma la verità è che così è impossibile fare impresa se le carte cambiano ogni cinque giorni».

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