
Il grattacielo è pronto a una seconda vita
L’ex sede della Provincia diventa il quartier generale di Zucchetti
n Una seconda pelle, tutta in acciaio chiaro, brillante. E poi vetrate, tre specchi d’acqua, una piazza a servizio della gente. È il nuovo volto del “Pirellino” di via Grandi (già quartier generale della Provincia), pronto a diventare la prestigiosa sede del Gruppo Zucchetti, colosso dell’informatica lodigiano.
Una rivoluzione che potrebbe partire già il prossimo ottobre, per poi diventare realtà nella primavera 2013. Questi i tempi previsti per la conclusione dei cantieri, progettati in tutti i dettagli dall’architetto Marco Visconti, classe 1957, di stanza a Torino, ex collaboratore di uno dei nomi che più hanno lasciato il segno nel panorama lodigiano come Renzo Piano.
Ad un passo dalla firma della convenzione con il comune, in agenda per Il plastico mostra come sarà la nuova sede del gruppo Zucchetti
Fasciata in una seconda pelle tutta di acciaio chiaro, la struttura dello storico edificio rimarrà inalterata. Un involucro a cui si appoggerà la nuova facciata esterna, con linee e volumi inediti, frutto di una studio tridimensionale, possibile solo, e non poteva che essere così per quello che sarà il quartier generale dell’informatica, grazie a delle proiezioni computerizzate. La nuova facciata avvolgerà quasi tutto il palazzo, declinandosi in un grande filtro frangisole.
Tra il nuovo involucro e quello esistente correrà un corridoio, invaso dalla luce delle vetrate e fatto per gestire i flussi d’aria e ospitare piante. Anche l’altezza e la divisione dei piani rimarranno intatti, mentre l’esterno sarà rivoluzionato con una piazza e tre specchi d’acqua, vero e proprio momento di contatto tra il gruppo e la città. Sotto alla Torre, parcheggi coperti per auto e biciclette, ma anche l’accesso ad uno spazio comune, da oltre 350 posti. Sulla facciata sud, invece, troveranno posto due ascensori interamente rivestiti di pannelli fotovoltaici che, insieme al camino solare, daranno energia all’edificio.
«È un disegno interamente basato sul concetto di sostenibilità - ha detto l’architetto Visconti - che però esce dalle stanze dell’impresa e si vede anche all’esterno». Un progetto sostenibile anche nei materiali utilizzati: acciaio interamente riciclato all’esterno e probabilmente legno per i serramenti. «L’idea è nata come una sfida - ha detto il patron Domenico Zucchetti - : mi sono detto, visto che nessuno viene a Lodi per vedere l’architettura, se non per il lavoro di Renzo Piano (il palazzo del Bpl di via Polenghi Lombardo, ndr), perché non creare qualcosa di bello partendo da un palazzo decisamente brutto? Possiamo dire che l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto». Soddisfazione per il progetto è arrivata anche dal sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini. «Abbiamo avuto la fortuna di vederlo crescere - ha detto -, dall’idea di acquistare il palazzo fino al lavoro del progettista che ha accettato una sfida importante. Questo risultato è l’emblema della qualità di un progetto e, per la sua posizione, può diventare una delle porte della città, un segno distintivo per i suoi visitatori». L’assessore Uggetti ha invece ricordato l’importanza della rigenerazione. «La sostenibilità per le nuove costruzioni è una sfida già ampiamente vinta - ha detto - : applicarla all’esistente con progetti di recupero urbano è la sfida del futuro».
Rossella Mungiello
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