Il concorsone lascia a casa gli studenti

Quasi 5mila studenti a casa da scuola per il “concorsone”. Ad essere coinvolte le superiori del capoluogo, Einaudi, Bassi, Gandini, Maffeo e Itis Volta. A fare l’esame per diventare insegnanti, in provincia di Lodi, saranno 800 persone provenienti da tutta Italia. Gli alunni resteranno a casa lunedì e martedì prossimi per evitare interferenze con le prove, mentre i loro docenti dovranno garantire l’assistenza. «Si tratta delle prove di selezione per il concorso - spiega dall’ufficio scolastico provinciale Giovanna Gerardi -. Sono 50 domande on line che verranno poste nei laboratori di informatica degli istituti e alle quali i candidati dovranno rispondere in 50 minuti. Il punteggio minino per essere ammessi alla prova scritta e successivamente a quella orale, è di 35 su 50. Il risultato si avrà in tempo reale. A oggi si sono iscritti 816 candidati». «I posti liberi - spiega per la Cgil Lucia Peloso - sono 11mila 800 in tutta Italia, mentre le richieste sono 350mila». I 50 quesiti riguardano una lingua straniera, l’area logica, l’informatica e la comprensione verbale. «Ad accedere al concorso - precisa il segretario della Cisl scuola Francesco Zanaboni - non sono solo gli abilitati con la Siss, ma anche chi ha il vecchio diploma di istituto magistrale e chi si è laureato con il vecchio ordinamento». A partecipare potrebbe essere anche chi è di ruolo in una scuola statale, ma vuole abilitarsi in una classe di concorso diversa dalla sua, oppure passare per esempio da docente delle elementari alle superiori. Inizialmente questa categoria di persone era stata esclusa dalla maxi prova. I docenti hanno fatto ricorso e i giudici hanno consentito loro di iscriversi. «La prova - commenta Zanaboni - vale solo per i posti messi a concorso, non dà l’abilitazione tout court a fare l’insegnante. I posti però sono pochissimi. In tutta la Lombardia sono 96 per l’infanzia e 571 per la primaria. Per quanto riguarda italiano, latino e greco alle superiori, i posti sono solo 3, 15 di francese, 30 di inglese, 9 di sostegno per l’infanzia, 7 in storia dell’arte, zero in scienze naturali ed elettronica, 15 di educazione fisica e 12 di filosofia. La classe di concorso con più posti è quella di italiano, storia e geografia che ne ha 275». In ogni caso, chi ha i requisiti lunedì tenta la fortuna.

«In questi momenti di crisi - racconta una docente - provano un po’ tutti. Ho conosciuto architetti, amici con lauree diverse e senza lavoro, non solo giovani, ma anche ultra 40enni che vogliono provare».

E per uno dei concorsi più contestati della storia la prossima settimana staranno a casa quasi 5mila alunni, 1400 al Bassi e al Volta, 800 al Gandini, 180 all’Einaudi e 900 al Vegio.

Dalle 9 della mattina alle 19 di sera le scuole saranno impegnate con la prova. «Abbiamo 4 turni di due ore ciascuno il lunedì e altri da definire il martedì - spiega il preside del Gandini Abele Bianchi -. I docenti dovranno fare assistenza, dal mattino alla sera. Per fortuna abbiamo 205 giorni di lezione in calendario e riusciamo a garantire i 200 minimi richiesti dalla legge. In caso di elezioni, allora ci saranno dei problemi». «Al Volta - spiega la dirigente Luciana Tonarelli - avremo 104 candidati il primo giorno e altrettanti il secondo. I turni di 13 candidati per volta sono alle 9, poi alle 11.30, alle 15.30 e alle 17.30. I nostri giorni di lezione sono 204, ma se una nevicata ci costringerà a chiudere le scuole, dovremo rinunciare a qualche altro giorno di vacanza».

Duecentosette sono i candidati che si siederanno nei 2 laboratori del Bassi guidato da Corrado Sancilio e circa 180 quelli che utilizzeranno i 45 Pc nelle 2 aule del Vegio. Le 3 classi dell’istituto diretto da Laura Fiorini che alloggiano presso la sede staccata della Don Milani andranno a scuola regolarmente così come gli studenti dell’Einaudi che frequentano il plesso Cazzulani. Nella sede della Spezzaferri, invece, dove faranno l’esame 80 persone, la dirigente Virginia Vitale è riuscita a garantire una rotazione di alunni. Rimarranno assenti 180 studenti lunedì e altri 180 il martedì.

Cristina Vercellone

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