Il Conad apre con uno sciopero: sui 25 esuberi si va allo scontro

Cattaneo della Filcams Cgil: «Con i legali stiamo avviando una causa»

Le nuove insegne Conad sull’ex Auchan di San Rocco debutteranno con lo sciopero. Su 25 persone che vanno verso il licenziamento da parte di Conad nel passaggio dell’ex Auchan di San Rocco, solo per 2 sono stati rispettati i criteri di legge. Per questo e per contestare tutto il piano, impostato senza il coinvolgimento dei sindacati e imposto unilateralmente ai lavoratori, la Filcams Cgil ha dichiarato lo stato di agitazione e due ore di sciopero con presidio al centro commerciale Belpò da farsi in occasione dell’apertura del supermercato con le nuove insegne. Al momento, la data non è stata ancora fissata.

Il passaggio da Auchan a Conad è stato gestito per mezzo di una società di scopo, Margherita Distribuzione, che ha aperto anche una mobilità volontaria incentivata, su base nazionale, per sfoltire i ranghi dei nuovi supermercati. Dal punto vendita di San Rocco hanno aderito in 52 su 180. Ma pur dopo questa cura dimagrante, sono 25 gli esuberi individuati, persone che non passano a Conad ma restano con Margherita Distribuzione, in cassa integrazione a zero ore fino al 31 dicembre, quando la società chiuderà i battenti e per loro si profilerà il licenziamento.

«Conad non ci ha mai parlato chiaramente, e dopo un’iniziale illusione di pochissimi casi da gestire, si è presentata all’ultimo tavolo con 25 esuberi, oltre alle 52 uscite volontarie – spiega Ivan Cattaneo, segretario Filcams -. Per noi è inaccettabile e con i legali stiamo avviando una causa per inosservanza delle leggi sui subentri delle società e una seconda causa per discriminazione nella scelta dei licenziamenti. E stiamo valutando se si profila anche l’attività antisindacale. Al momento, abbiamo aperto lo stato d’agitazione e fissato due ore di sciopero con presidio, che faremo in occasione dell’inaugurazione. Non ci aspettiamo una massiccia adesione dei lavoratori, anche per il clima di terrore che si è instaurato, ma protesteremo tutta la nostra contrarietà a queste modalità. Altroché “persone oltre le cose”: il nuovo slogan di Conad potrebbe benissimo essere “persone come le cose”, perché in questo modo sono state trattate».

A far traboccare il vaso (già colmo per l’assenza di ogni trattativa, tanto che la Filcams non ha firmato il verbale di passaggio) è stata l’individuazione del personale che resterà in Margherita Distribuzione, gli esuberi. Lo spiega la delegata sindacale Graziella Longo: «Di 25 persone individuate, in 3 casi si tratta di assunzioni obbligatorie perché persone con disabilità, in 10 di persone con limitazioni, che cioè non possono svolgere tutte le mansioni per patologie acclarate, in altre 10 di persone con carichi familiari importanti, quasi sempre in nuclei familiari monoreddito. In pratica sono state messe alla porta le persone più fragili». La decisione di Conad fa ancora più rabbia perché all’ex Auchan da 10 anni i dipendenti hanno fatto sacrifici (dalla caduta del ponte sul Po) per mantenere i livelli occupazionali: «Abbiamo fatto la solidarietà, poi ci siamo ridotti spontaneamente le ore pur di lavorare tutti – conclude Graziella Longo -. Anche in questo caso saremmo stati disposti a cercare un accordo che potesse salvare le esigenze della società e i posti di lavoro. Ma non c’è mai stato alcun confronto».

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