«Il Cittadino» - Trentacinque volte grazie per aver celebrato il 35esimo con noi

Il ringraziamento del direttore Lorenzo Rinaldi

L’evento andato in scena sabato 3 febbraio al teatro alle Vigne di Lodi per il 35esimo de «il Cittadino» quotidiano ci ha riempito il cuore. Grazie, grazie, grazie per l’affetto che vi avete dimostrato. Grazie alla segreteria di stato vaticana, nella persona del cardinal Pietro Parolin, per averci trasmesso lo speciale messaggio di Papa Francesco che abbiamo pubblicato sulla prima pagina del 3 febbraio.

1) Grazie al vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, rientrato poche ore prima da Roma dove era impegnato per la visita ad limina con il Papa per essere presente alla cerimonia. Le sue parole sono un vero incoraggiamento. E grazie ai sacerdoti e ai parroci che ci hanno onorato della loro presenza.

2) Grazie al senatore Alberto Barachini, sottosegretario per l’Informazione e l’Editoria, per aver condiviso con noi questo momento così importante.

3) Grazie a Giuseppe Migliorini, presidente dell’Editoriale Laudense, per aver ricordato che il segreto di questi 35 anni da quotidiano sta nello sforzo messo in campo dai lavoratori de «il Cittadino».

4) Grazie ai giornalisti Ferruccio De Bortoli e Francesco Cancellato per aver accettato di riflettere con noi sull’impatto dell’intelligenza artificiale nel futuro dell’informazione.

5) Grazie alla vicesindaca di Lodi Laura Tagliaferri per averci rammentato il valore dell’informazione locale e per aver portato il suo saluto al posto del sindaco (a letto per un’influenza). Grazie agli assessori e ai consiglieri comunali per la loro presenza. Grazie a Gianpaolo Colizzi. E grazie al presidente della Provincia di Lodi Fabrizio Santantonio.

6) Grazie al governatore di Regione Lombardia per il videomessaggio che ci ha inviato e all’assessore regionale Guido Guidesi.

7) Grazie a Filippo Caccamo. Gli abbiamo lasciato “palco libero” e abbiamo fatto la scelta giusta.

8) Grazie - un grazie personalissimo e di cuore - al nostro ex direttore Ferruccio Pallavera per averci condotto nella storia del giornale e del territorio come solo lui sa fare.

9) Grazie ad Aldo Papagni, già vicedirettore del nostro giornale, per lo speciale che abbiamo pubblicato sabato 3 febbraio.

10) Grazie agli ex colleghi - sia di redazione, sia degli altri uffici - che ci hanno fatto sentire il loro calore.

11) Grazie a Giorgio Bardaglio, vicedirettore del «Giornale di Brescia», che ha condotto magistralmente il pomeriggio a teatro.

12) Grazie a Poste Italiane per l’annullo filatelico dedicato al 35esimo.

13) Grazie all’onorevole Lorenzo Guerini, alle consigliere regionali Patrizia Baffi e Roberta Vallacchi e a tutti gli altri esponenti del mondo politico per averci onorato della loro presenza.

14) Grazie a Banco Bpm, Erbolario e Zucchetti per aver accettato di camminare con noi in questo 35esimo. E grazie a Duccio Castellotti, Stefano Bolis, Marco Vighi, Ezio Rana e Francesco Gelli per la loro partecipazione.

15) Grazie a Dario De Cian, direttore generale di Csq-Centro stampa quotidiani di Erbusco (la tipografia dove stampiamo il giornale) per la presenza e per aver accettato di raccontare il valore della carta stampata in uno dei video che abbiamo proiettato.

16) Grazie a Ivana Faccioli, direttrice delle news di Rtl 102.5, per averci aiutato a comprendere come stanno evolvendo i mezzi di comunicazione.

17) Grazie al cardinal Ganfranco Ravasi per averci regalato una intensa riflessione sul valore della parola scritta.

18) Grazie al vicedirettore di «Repubblica» Carlo Bonini per averci ricordato che «il giornalismo è vivo».

19) Grazie a Elena Verdelli, la nostra Caliceddi, per averci parlato di “Tarantasio” (che pubblica le sue tavole illustrate) e di come affrontare il linguaggio dei bambini.

20) Grazie a padre Stefano Gorla, esperto di comunicazione e già direttore del “Giornalino”, per averci aiutato a comprendere il valore di un messaggio adeguato per i bambini e i ragazzi.

21) Grazie a Letizia Roggeri e Paolo Ferrari di Edoomark, con i quali collaboriamo nel progetto Che Classe, che porta al «Cittadino» almeno 500 alunni delle superiori ogni anno scolastico. E grazie ai ragazzi del Maffeo Vegio che sabato hanno svolto il loro Pcto proprio alle Vigne, raccontando come evolve il giornalismo di prossimità.

22) Grazie alle tante istituzioni civili e militari del Lodigiano per esserci state, dall’Arma dei carabinieri alla Guardia di finanza, dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera alla questura con la dirigente Carlotta Voluttuoso (e potrei citarne molte altre). Le accomuno tutte nella figura del prefetto, Enrico Roccatagliata.

23) Grazie a Marcello Cardona, prefetto a Lodi nel 2020, l’anno del Covid. La sua presenza, inaspettata, è stata un bellissimo regalo!

24) Grazie ai sindaci del Lodigiano e del Sudmilano che hanno scelto di esserci. Li accomuno tutti nel sindaco di Codogno, Francesco Passerini: sabato 3 era festa patronale nella sua città, ma non ha mancato l’appuntamento con «il Cittadino».

25) Un grazie enorme e sincero ai tanti lettori presenti, sia quelli della carta, sia quelli dell’edizione digitale e del sito Internet. Il giornale è vostro!

26) Grazie ad Ambrogio Minjoa, già presidente del consiglio di amministrazione dell’Editoriale Laudense. Vederlo nelle prime file è stato motivo di soddisfazione.

27) Grazie ai quotidiani e ai settimanali che ci hanno dimostrato amicizia, a quelli che hanno voluto condividere con noi le riflessioni sullo speciale in edicola sabato 3 o che hanno partecipato all’evento. Grazie alla «Provincia di Cremona», grazie al «Giornale di Brescia» e all’«Eco di Bergamo» (in particolare al direttore Alberto Ceresoli e all’ex amministratore delegato Federico Manzoni), grazie a Mauro Ungaro e Chiara Genisio, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fisc-Federazione italiana settimanali cattolici, grazie al direttore di «Avvenire» Marco Girardo, grazie a Vincenzo Corrado, responsabile comunicazione della Conferenza episcopale italiana.

28) Grazie a monsignor Giuseppe Merisi, vescovo emerito di Lodi, per le belle parole che ci ha dedicato e per l’affetto con il quale ci segue ogni giorno da Stezzano.

29) Grazie al vescovo di Mondovì, monsignor Egidio Miragoli, per il graditissimo messaggio di vicinanza e per aver offerto un originale ricordo personale sui primi passi del quotidiano.

30) Grazie alla Cooperativa Sollicitudo di Lodi e al Vivaio Cecchini per averci seguito nell’organizzazione dell’evento e nella realizzazione della speciale cartella commemorativa regalata ai presenti.

31) Grazie allo staff del teatro alle Vigne e ai suoi tecnici per il supporto.

32) Grazie ai giornalisti del «Cittadino» di oggi e di ieri: se siamo arrivati fin qui il merito è loro.

33) Grazie a tutti coloro che lavorano e hanno lavorato negli uffici dell’Editoriale Laudense e della concessionaria Pubblimedia: se «il Cittadino» taglia il traguardo dei 35 anni è anche grazie a loro.

34) Grazie a Enzo Iaccheo dello Wenceslau New Desing di Barcellona (una della prime società europee per la grafica dei quotidiani). La sua presenza alle Vigne è stata un bel regalo.

35) Grazie a tutti coloro che ci sono stati e non sono ancora stati citati. Ricordarli uno a uno mi è umanamente impossibile. Grazie ai tanti rappresentanti del mondo dell’economia (industriali - Fulvio Pandini e Alessandro Righetti; commercianti - Giuseppe Leoni e Isacco Galuzzi; artigiani - Vittorio Boselli, Sabrina Baronio e Mauro Sangalli; gli agricoltori; e poi tra gli altri il presidente e il direttore generale di Banca Centropadana Angelo Boni e Luca Barni), grazie al presidente della Fondazione Comunitaria Mauro Parazzi, grazie al mondo della scuola (tra le altre c’erano le dirigenti Antonia Rizzi e Laura Maiocchi), al mondo della cultura (fra i tanti, Angelo Stroppa), grazie alle associazioni e al terzo settore, penso alla Caritas con Carlo Bosatra, all’Emporio Solidale con Paolo Landi, all’Unicef con Gianpaolo Pedrazzini, al Meic con Luigi Galmozzi. Grazie ai tanti inserzionisti, grandi e piccoli, che sono una colonna del giornale e della democrazia nel Lodigiano e che hanno trascorso un paio d’ore in nostra compagnia. Il rischio di lasciar fuori qualcuno da questo ringraziamento collettivo è altissimo e ne sono consapevole. Mi scuso in anticipo. E ancora, ringrazio tutti. Di cuore.

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