«IL CITTADINO» - Il quotidiano festeggia i 35 anni sabato 3 febbraio al teatro alle “Vigne” di Lodi con un evento aperto a tutti!

Il primo numero in edicola il 26 gennaio 1989. Per partecipare basta scrivere a [email protected]

Una storia fatta di chilometri, percorsi con ogni mezzo. In primis le gambe, inseguendo l’insegnamento sempre attuale di “consumare la suola delle scarpe”, ribadito come essenziale anche da Papa Francesco, nella 55esima giornata delle Comunicazioni sociali del 2021. Perché «il giornalismo, come racconto nella realtà, richiede la capacità di andare laddove nessuno va: un muoversi e un desiderio di vedere. Una curiosità, un’apertura, una passione». E in questa storia ci sono tutti: curiosità, apertura, passione, desiderio di incontro e comprensione, di analisi e denuncia, con coraggio e determinazione. Come ci sono resistenza e resilienza, la capacità di stare dentro una comunità e di raccontarla, senza star fermi, ma innovandosi con essa.

E poi ci sono i volti, le voci, le storie, di tanti, tantissimi lodigiani; persone illustri e comuni, con storie di vita e sofferenze, di professione e successo. «Il Cittadino» compie 35 anni da quotidiano. E li festeggia, non potrebbe essere altrimenti, insieme ai lettori. Se la prima uscita de «Il Cittadino» come settimanale risale al 4 gennaio 1890, è la prima pagina di giovedì 26 gennaio 1989 a sancire il grande salto verso il quotidiano. «C’è qualcosa di nuovo oggi nel Lodigiano... anzi di antico: il suo Giornale» diceva il direttore dell’epoca don Mario Ferrari, nell’editoriale che annunciava l’avvio, proprio in prima pagina, di un’avventura destinata a durare nel tempo. «Nuovo e antico - dice ancora Ferrari - Il Cittadino quotidiano nasce come servizio all’informazione, alla partecipazione, alla solidarietà, alla fraternità». Un giornale, restando ancora solo un momento nelle parole del 1989 del direttore, fatto da chi è libero, «perché non abbiamo alcun padrone, se non la verità».

Una storia che sarà ripercorsa sabato 3 febbraio, in un evento di scena al Teatro Alle Vigne di Lodi (via Cavour 66) a partire dalle 15. Con grandi ospiti, ma anche grandi riflessioni su attualità e sfide del futuro. “Da Gutenberg all’intelligenza artificiale: i linguaggi, gli strumenti e le sfide dell’informazione in un mondo che cambia”, il titolo dell’incontro

Una storia che sarà ripercorsa sabato 3 febbraio, in un evento di scena al Teatro Alle Vigne di Lodi (via Cavour 66) a partire dalle 15. Con grandi ospiti, ma anche grandi riflessioni su attualità e sfide del futuro. “Da Gutenberg all’intelligenza artificiale: i linguaggi, gli strumenti e le sfide dell’informazione in un mondo che cambia”, il titolo dell’incontro, con un ricco programma di momenti. Dal video-racconto di apertura sul 1989 come anno che ha cambiato la storia del giornale, all’intervento del direttore Lorenzo Rinaldi incentrato su “L’informazione a servizio della democrazia”. Attesi i saluti del vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti e di Giuseppe Migliorini, presidente di Editoriale Laudense, e quelli istituzionali del sindaco di Lodi Andrea Furegato e del governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana. “Un viaggio per immagini lungo 35 anni” sarà condotto da Lorenzo Rinaldi e da Ferruccio Pallavera, già direttore de «Il Cittadino», ma ci saranno anche riflessioni video sui nuovi linguaggi del giornalismo, dal fumetto alle tavole illustrate, e sulla rivoluzione digitale, oltre a momenti di leggerezza grazie al contributo dell’attore Filippo Caccamo, da tempo legato a «Il Cittadino», in “Il giornale e la sua gente”. Spazio poi al talk “Il valore centrale dell’informazione e la frontiera dell’intelligenza artificiale” con ospiti come Ferruccio De Bortoli, editorialista del «Corriere della Sera» e Francesco Cancellato, direttore di «Fanpage». Al senatore Alberto Barachini, sottosegretario all’editoria, il compito di tracciare il futuro dell’informazione.

«Il mondo è cambiato in questi ultimi 35 anni, così come sono mutate la società e il mondo dell’informazione - sottolinea il direttore de Il Cittadino, Lorenzo Rinaldi - tuttavia siamo convinti che il lavoro dei quotidiani locali, abituati a mettere in pratica ogni giorno la lezione del giornalismo di prossimità, abbia ancora un futuro e rivesta un’importanza straordinaria nella costruzione, giorno dopo giorno, di una società più giusta, saldamente ancorata ai valori democratici»

«Il mondo è cambiato in questi ultimi 35 anni, così come sono mutate la società e il mondo dell’informazione - sottolinea il direttore de Il Cittadino, Lorenzo Rinaldi - tuttavia siamo convinti che il lavoro dei quotidiani locali, abituati a mettere in pratica ogni giorno la lezione del giornalismo di prossimità, abbia ancora un futuro e rivesta un’importanza straordinaria nella costruzione, giorno dopo giorno, di una società più giusta, saldamente ancorata ai valori democratici. Siamo convinti che i giornali con un’anima e una storia sapranno interpretare le istanze di una società in veloce movimento, spesso smarrita, continuando a fare informazione, stando accanto ai lettori, fornendo punti di vista e rappresentando una palestra di discussione, confronto, libertà e crescita per le comunità nelle quali - e con le quali - vivono».

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