Il caso dell’assessore Premoli

Senza partito e con deleghe spesso gestite da altri. Tommaso Premoli all’interno della giunta Uggetti negli ultimi mesi sembra essere un assessore “a metà”: le sue competenze, come per esempio la mobilità, di fatto sono in mano ai colleghi, in primis Simone Piacentini e Sergio Tadi, così in consiglio comunale sono proprio loro a rispondere alle interrogazioni dell’opposizione. In molti hanno notato anche la sua assenza ad alcune conferenze stampa e il suo silenzio rispetto ad alcune partite importanti per l’amministrazione, tra cui la nuova piscina o il riassetto del traffico in zona ospedale. «Adesso non ho più un partito alle spalle. Mi sono candidato con Sel, poi sono emersi alcuni problemi, ma il sindaco mi ha confermato la sua fiducia. Ora sono un esponente civico e indipendente – spiega Premoli – non ho rinnovato la tessera di Sel e al momento non voglio iscrivermi al Partito democratico». Poi ha aggiunto: «Non ho intenzione di dimettermi, non vedo il motivo per farlo. La mia volontà è di rimanere fino al termine del mandato. Poi saranno i cittadini a giudicarmi. Sono un amministratore che lavora a tempo pieno per la sua città».

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