Il Caffè Letterario chiude dopo nove anni, Lodi perde un altro punto di riferimento per la cultura

La scadenza naturale del contratto sarebbe a maggio, ma il gestore Claudio Vigentini è intenzionato ad andarsene in anticipo

Sono passati quasi nove anni, durante i quali il Caffè Letterario è diventato - è innegabile - un punto di riferimento per la cultura in città. Dalle stanze (e dal cortile) del locale posto negli spazi adiacenti alla biblioteca Laudense sono passate decine e decine di mostre, presentazioni di libri, concerti, festival e semplici feste, ma non è ancora chiaro quale sarà il futuro di questo luogo della cultura lodigiano. Il gestore, infatti, ha chiuso il cancello ed è intenzionato, tra pochi giorni, a rescindere il contratto con il Comune.

Tutto era iniziato quasi nove anni fa, appena conclusa la sistemazione della biblioteca ad opera dell’archistar De Lucchi. Il restauro aveva modificato in modo importante la conformazione della struttura: ad esempio, l’ingresso principale si era spostato su via Solferino, e nell’area che prima era dedicata ai bambini era nato questo spazio polifunzionale, un po’ bar un po’ luogo per eventi, un po’ aula studio. Così almeno lo ha sempre inteso Claudio Vigentini, che si era aggiudicato il bando di gara del Comune (con un’offerta di 18mila euro come canone annuo rispetto ai 16mila della base) e, a maggio, aveva tagliato ufficialmente il nastro del nuovo locale che, dopo quasi nove anni, ha chiuso i battenti.

«Stiamo cercando un accordo con il Comune per anticipare l’uscita, che avrebbe dovuto avvenire il prossimo maggio. Purtroppo, per questioni personali e lavorative, lascerò qualche mese prima» spiega Vigentini, rievocando con il sorriso alcuni dei momenti più significativi di questi nove anni. Un’avventura che ha visto passaggi di difficoltà («ad esempio quando mi è stato vietato l’uso di parte dello spazio esterno»), ma anche e soprattutto momenti di aggregazione e promozione culturale, addirittura festival come il LoAmi, nel 2018. Non è mancata la collaborazione con le associazioni: «Penso solo agli ultimi mesi, e me ne vengono in mente decine: da Progetto Pretesto ad Adelante, da Progetto Immagine a Fiab, passando per Caritas, Fabularia, il Laboratorio degli Archetipi o la Libreria Sommaruga». Tra le mostre, invece, le ultime allestite negli spazi del Caffè sono state quella dei quadri di Edgar e quella delle vignette di Elena Verdelli, Caliceddi, che è stata smontata la scorsa settimana e che, di fatto, sarà stata l’ultima esposizione del locale.

Non essendoci ancora l’ufficialità della rescissione del contratto, il Comune non ha ancora chiarito cosa intende fare dello spazio, che in teoria avrebbe dovuto essere occupato fino al prossimo maggio, mentre la data della rescissione dovrebbe, con tutta probabilità, essere il prossimo 31 dicembre.

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