Icr stringe i tempi per l’ampliamento

Il “gigante” dei profumi Icr stringe i tempi per avviare i lavori di ampliamento del polo produttivo lodigiano. Nei piani dell’azienda di Roberto Martone il cantiere dovrebbe essere insediato già nel 2013: il primo lotto dei lavori, oltre alla costruzione di un nuovo grande capannone, dovrebbe prevedere anche la sistemazione della viabilità di fronte allo stabilimento, lungo la strada provinciale 25 Lodi-Boffalora, il tutto a carico dell’azienda. Ma proprio su questo punto sono emersi i problemi, perché Icr vuole realizzare un incrocio a raso canalizzato, cioè con corsie di entrata e uscita dallo stabilimento; la Provincia di Lodi invece è di parere diverso e chiede la costruzione di una rotatoria a monte dello stabilimento: una rotatoria che potrebbe però allungare a dismisura i tempi dell’investimento della Icr. Ditta che peraltro - va ricordato - è proprietaria di un altro polo aziendale a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza. Sempre a Cortemaggiore la Icr ha terreno disponibile per ampliarsi. Ecco perché il dialogo tra l’azienda e la Provincia di Lodi, in corso in questi giorni, è particolarmente delicato.

Per comprendere la situazione occorre tornare al progetto di ampliamento del polo industriale lodigiano, nell’ambito del quale Icr e Comune di Lodi hanno stretto un accordo innovativo: gli standard di qualità sono stati equiparati, a livello economico, alla stabilizzazione dei contratti a termine di parte del personale delle cooperative che lavorano per Icr.

L’ampliamento dell’azienda e il problema della rotatoria sono stati illustrati ieri nella sede dell’Icr da Giovanni Blanchetti (direttore acquisti e servizi generali della Icr) e dall’architetto Paola Benelli. La Icr punta a costruire due nuovi capannoni, uno a nord e l’altro a sud dell’attuale polo produttivo, su terreni di proprietà. Inoltre vuole realizzare uno spaccio aziendale, un nuovo ingresso e un nuovo parcheggio da 400 posti. In vista di tutto ciò, l’azienda si farà carico di riqualificare la viabilità, intervenendo sulla provinciale Lodi-Boffalora.

Il progetto di ampliamento è stato presentato prima dell’estate allo Sportello unico del Comune di Lodi. A giorni è prevista la chiusura della prima parte della procedura, con la conferma che il progetto non è assoggettabile a Vas, Valutazione ambientale strategica. Successivamente si aprirà una conferenza di servizi con tutti gli enti e i soggetti coinvolti, passaggio che dovrebbe anticipare il via ai cantieri. Il gruppo Icr, considerato che i terreni su cui costruirà sono già di sua proprietà (compresi quelli per sistemare la viabilità sulla sp 25), ha necessità di avviare gli interventi al più presto, cioè nel 2013.

Il primo lotto dei lavori prevede la realizzazione di uno dei due capannoni, dell’area parcheggio e dell’intersezione viabilistica. Ma su quest’ultimo punto la partita si è complicata. Perché la Provincia al posto dell’incrocio canalizzato proposto da Icr chiede una rotatoria, alla luce anche di un protocollo d’intesa siglato alcuni anni fa per la costruzione della pista ciclabile Lodi-Boffalora. Protocollo che però, chiariscono da Icr, ai tempi non aveva visto la partecipazione dell’azienda cosmetica.

Ad oggi la Icr, dopo un recente incontro con il presidente provinciale Pietro Foroni e l’assessore all’urbanistica Nancy Capezzera, ha sottoposto il proprio progetto viabilistico a un’ulteriore verifica, restando comunque convinta della bontà del progetto stesso. Anche perché, nell’ipotesi di dover realizzare una rotatoria al posto dell’incrocio canalizzato, dovrebbe acquisire nuovi terreni e i tempi si dilaterebbero. A quel punto per l’ampliamento della Icr potrebbe essere troppo tardi.

Lorenzo Rinaldi

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