Icr, quarant’anni di storia lodigiana

Una bella serata in famiglia. Bella, grande e amichevole. Dopotutto, i festeggiamenti per i 40 anni di compleanno della Icr sono stati come il suo presidente e amministratore delegato Roberto Martone se li era immaginati. Con un buon buffet, la buona musica, gli amici, le autorità e soprattutto i suoi dipendenti e i suoi collaboratori, vero patrimonio dell’azienda.

È trascorsa così, semplice e allegra, la festa di ieri sera allo stabilimento di Boffalora. Accarezzata anche da una benedetta brezza che ha accompagnato il ricordo delle principali tappe del percorso storico dell’azienda, rievocate da Martone nell’intervento che ha dato il benvenuto agli ospiti. E siccome non di sola memoria vive un’azienda, lo sguardo dell’imprenditore è tornato presto all’oggi, all’attestazione del successo nel settore della profumeria selettiva (primo posto in Italia e secondo in Europa), alle certificazioni che assicurano il rispetto della salute dei lavoratori e dell’ambiente, alla previsione di 90 milioni di pezzi prodotti nell’anno in corso, ai 600 dipendenti (500 dei quali diretti) attualmente in forza, all’impegno mantenuto di stabilizzare 200 operai (22 sono entrati in organico lo scorso primo luglio, gli altri saranno assunti a settembre), al progetto di ampliamento dello stabilimento. Al passato, al presente e al futuro dell’Icr è andato il plauso delle istituzioni.

«È un’azienda che ha sempre dimostrato grande vitalità e che qui sentiamo tutti un po’ nostra», sono state le parole del sindaco di Boffalora, Livio Bossi. «l’Icr è l’esempio di un’azienda che ha saputo consolidarsi e proiettarsi nel futuro attraverso processi di innovazione sempre mirati alla qualità», sono state quelle del sindaco di Lodi, Simone Uggetti; «dopo aver lasciato Milano, è qui che l’Icr è cresciuta nel corso del tempo, dando lavoro e contribuendo allo sviluppo del territorio», quelle del presidente della Camera di commercio, Carlo Gendarini; «è un’azienda che rappresenta l’eccellenza per il nostro territorio, e che ha fatto del bene all’economia locale», quelle del vicepresidente della Provincia, Giuseppe Russo; «è tuttora una speranza forte per il territorio, siamo certi che da qui ripartirà l’occupazione nel Lodigiano», quelle del presidente del consiglio comunale di Lodi, Gianpaolo Colizzi.

Per Martone c’è stato il tempo di ringraziare i suoi più stretti collaboratori. E, ricordando il trasferimento da Milano a Lodi avvenuto nel 1987, anche una sconosciuta signora di nome Antonietta. «È soprattutto a lei che dobbiamo dire grazie se oggi siamo qui. Lei e sua sorella Mariuccia lavoravano con noi a Milano ma erano di Boffalora. Ci parlarono di questo sito, in quegli anni abbandonato da un’altra fabbrica. Forse sognavano di poter venire a lavorare in bicicletta».

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