Icr: «Cento in cassa senza garanzie»

Il colosso dei profumi ha confermato l’intenzione di portare avanti il progetto di ampliamento ma le parti sociali chiedono il rispetto degli accordi

Alta tensione all’Icr: i sindacati sono preoccupati per i circa cento lavoratori delle cooperative attualmente in cassa integrazione. «L’azienda non ci ha ancora detto quando rientreranno normalmente in servizio, nonostante la commessa di Bulgari sia stata confermata», spiegano le parti sociali. L’accordo siglato l’anno scorso, inoltre, prevedeva che a fronte dell’ampliamento del colosso dei profumi, la precarietà dei dipendenti delle coop fosse eliminata. Se questo però non dovesse succedere, i sindacati, Cgil in testa, potrebbero prendere provvedimenti.

Al tavolo di confronto, Icr ha confermato l’intenzione di portare avanti il piano di ampliamento.

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«I lavoratori hanno pari dignità, noi abbiamo sempre chiesto delle garanzie anche per i dipendenti che non fanno capo a Icr», commenta Francesco Cisarri, segretario della Filctem Cgil. «Se il progetto di Icr era legato anche a un risparmio economico, per il sindacato la questione più importante era eliminare la precarietà. Nell’ultimo incontro pensavamo che l’azienda ci dicesse quando sarebbe partita la “ripresa” in vista del Natale, ma non è stato così. In passato in questo periodo c’erano al lavoro i dipendenti Icr, le coop e gli interinali, oggi non è così. L’azienda sostiene di avere bisogno di flessibilità».

«RISPOSTE POCO CHIARE»

Francesco Montinaro, segretario territoriale della Uiltec, definisce la situazione preoccupante: «L’azienda non ci dà risposte di alcun tipo - dichiara -. Quando scadrà la cassa, ci potrebbero essere grossi problemi. A questo si aggiungono le informazioni contrastanti sui reali volumi di lavoro, stiamo cercando di approfondire. Mi auguro che l’accordo venga rispettato, nonostante i segnali allarmanti che ci arrivano. È presto per dare un giudizio, noi vorremmo evitare una guerra tra poveri e l’azienda farebbe bene a fugare le nostre preoccupazioni. La politica forse non doveva dare per scontato alcune cose, spero di sbagliarmi». Una considerazione, quest’ultima, che si riferisce allo sconto sugli oneri di urbanizzazione concesso dal Comune di Lodi a Icr in vista dell’ampliamento, a fronte però della stabilizzazione dei lavoratori. Il “modello Icr”, inteso come un modo per promuovere lo sviluppo sul territorio da parte delle istituzioni, è stato uno dei cavalli di battaglia del sindaco vincente Simone Uggetti.

DETTAGLI DA VERIFICARE

«Noi dobbiamo stare a ciò che ci dicono al tavolo - afferma Giampiero Bernazzani, segretario territoriale della Femca Cisl -. Ci hanno detto che il progetto va avanti ma la Regione non ha ancora dato le autorizzazioni e che il contratto di Bulgari è stato rinnovato per cinque anni. Abbiamo chiesto se, a questo punto, riorganizzando i turni di lavoro, i dipendenti delle coop potessero rientrare dalla cassa. La risposta non è stata chiara così, dal momento che vogliamo dei dati precisi, dovremo riaggiornarci».

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