I primi sei mesi in Broletto di Sara Casanova: intervista a tutto campo

Il sindaco ospite della redazione del «Cittadino» promette: «Le tasse non aumenteranno». VIDEO

Il sindaco Sara Casanova non aumenterà le tasse. È una delle promesse che la guida di palazzo Broletto, eletta quest’estate, ha fatto ai cittadini di Lodi ieri mattina, ospite della redazione del «Cittadino» per un’intervista a tutto campo con i giornalisti Lorenzo Rinaldi, Matteo Brunello e Greta Boni. Fiera, Università e Parco tecnologico, ma anche viabilità, bilancio e spese elettorali. E una frecciata all’indirizzo dell’onorevole del Partito democratico Lorenzo Guerini sulle promesse fatte in campagna elettorale. Il sogno del sindaco per fine mandato? Una città del Barbarossa «più pulita, più sicura e più viva».

Sindaco, qual è il bilancio dei primi mesi di mandato?

«Abbiamo lavorato tanto in questi mesi, anzitutto per capire la situazione dell’ente internamente, abbiamo fatto un’analisi sui vari settori. Per quanto riguarda la posizione del personale è un ente sotto organico: 228 dipendenti. Abbiamo fatto un grosso lavoro di sistemazione di regolamenti, al fine di portare nuova linfa vitale all’interno dell’ente, a partire dal dirigente ultimo, procedura in fase di espletamento, a seguito anche del recesso della posizione di comando del ragionier Midali che è entrato in carica il primo di agosto ma il 30 novembre è stato richiamato dal Comune di Segrate. Ci sono altre posizioni in fase di espletamento, dai servizi demografici al protocollo, al 31 dicembre ci sarà il contratto per tre agenti di polizia locale, a novembre è arrivato il nuovo comandante».

Qual è la situazione che avete trovato sui conti pubblici?

«Abbiamo trovato una situazione di mancati introiti da affitti, in particolar modo nel settore dell’assessore Buzzi, per quanto riguarda le case Erp (edilizia residenziale pubblica, ndr), ma anche dal punto di vista del profilo del patrimonio, per quanto riguarda l’assessore Rizzi».

C’è una stima della morosità?

«Per l’assessore Buzzi, 2 milioni 550mila euro di affitti non riscossi».

A cosa è dovuto? Al lassismo nella riscossione o alla difficoltà delle famiglie?

«È una situazione legata a più fattori».

Bilancio. Si riuscirà ad arrivare a fine anno con tutte le spese programmate? Cosa c’è da aspettarsi sul 2018? Dovrete tagliare pesantemente?

«I dirigenti stanno facendo un grosso lavoro per preparare la prima parte di costruzione del bilancio, che andremo presumibilmente ad approvare entro il 28 febbraio».

Che previsioni avete? Ripetiamo: bisognerà tagliare molto?

«Bisognerà tagliare qualcosa. Però stiamo lavorando sul recupero delle risorse».

La pressione fiscale aumenterà?

«Questo è un punto fermo, che non vogliamo toccare».

Fiera di Lodi: la situazione è drammatica e ci sono numerose rate del mutuo non pagate. Come se ne esce?

«Ieri (giovedì, ndr) c’è stata un’assemblea, dopo le dimissioni del liquidatore Tommaso Danova si è dovuto infatti provvedere alla nomina di un nuovo liquidatore, Pierfrancesco Cecchi. Sto cercando di fare tutti gli approfondimenti, per quanto riguarda il cosa possiamo fare: ho in mente un po’ di scenari, ma ho bisogno un po’ di tempo per approfondirli».

La pista Sal è ancora valida? La società è ancora interessata all’acquisto?

«Nell’assemblea di Sal il presidente Redondi ha detto che è interessato, ma bisognerebbe chiedere direttamente a Sal. In generale è necessario tenere aperte tutte le strade».

Al Parco tecnologico padano la situazione è molto critica. La nomina del consigliere delegato Devecchi non è stata gradita da tutti e si vocifera che il dg Carenzo sia in uscita. Il Parco ha un futuro?«Ho ereditato dalla precedente gestione una situazione disperata e sto cercando di gestirla nel migliore dei modi, al fine di poter garantire la continuità aziendale. Per quanto riguarda Devecchi come consigliere delegato, la decisione è passata all’unanimità dei soci benemeriti, Comune, Provincia e Camera di commercio, è un incarico a retribuzione zero».L’ipotesi del concordato preventivo è l’unica strada possibile?

«Su questo argomento preferisco lavorare sodo con tutto il cda. Il Parco tecnologico è un bene del territorio, credo meriti la possibilità di uscire da questa situazione».

Il cantiere dell’Università procede a spron battuto, ma siamo pronti ad accogliere tutti gli studenti?

«C’è una forte interlocuzione con l’Università di Milano, il cantiere sta procedendo celermente. Nell’ultimo periodo abbiamo fatto due tavoli di vigilanza in Regione Lombardia, quindi con tutti gli attori principali di questa partita. Il primo lotto sta quasi finendo, a settembre 2018 arriveranno i 2.500 studenti, Università e Comune stanno lavorando per avere un collegamento naturale, con l’aiuto di Regione Lombardia. Stiamo lavorando per unire dal punto di vista strutturale il polo universitario al centro della città e in secondo luogo c’è in atto un lavoro per migliorare i collegamenti con il trasporto pubblico locale. La riqualificazione del Sandone è un aspetto prioritario per collegare il polo universitario alla città, ma bisogna lavorare per trovare le risorse. Immaginiamo un collegamento ciclopedonale utilizzando la roggia Cottabaggia, dovremo svuotarla e farla confluire in un’altra roggia, ci saranno opere idrauliche. L’obiettivo è collegare direttamente la città al Parco e all’Università. Per il trasporto pubblico, abbiamo fatto una riunione per vedere lo stato delle corse, l’Agenzia sta costruendo il programma di bacino, va fatto entro giugno, in questo lasso di tempo bisogna esaminare con l’Università quali sono gli orari di maggior afflusso di studenti».

A proposito di trasporti, le “corrierine” sono mezzi enormi che spesso bloccano la città, c’è la possibilità di una revisione dei percorsi?

«Stiamo cercando di vedere quali sono le corse buone, anche in previsione dell’Università, per capire se e dove intervenire, in quali fasce orarie».

Il vicesindaco Maggi ha annunciato la volontà di provare a trasformare la Cavallerizza in sede museale, conferma la decisione?

«Ci sono diverse idee, è una questione di priorità. Io credo che al momento ci siano altre priorità, il tema dell’Università è fondamentale perché genererà un indotto che dobbiamo cogliere. La Cavallerizza potrebbe comunque essere un progetto da realizzare entro il mandato».

Si può mettere a fattore comune la Cavallerizza con il polo del San Domenico, situato lì vicino?

«Abbiamo numerosi spazi dal mio punto di vista da poter valorizzare, io partirei dagli spazi che già ci sono».

Cosa non ha ancora funzionato nel “pacchetto sicurezza”? I vigili urbani sono troppo pochi? Il parco di via Fascetti è stato messo in sicurezza solo per effetto dei controlli straordinari anti-terrorismo...

«C’è ancora tanto da fare. Con l’arrivo del comandante il 16 novembre è stato riorganizzato il comando di polizia, è già al lavoro anche la squadra antidegrado, ci sono agenti che si sono messi a disposizione per focalizzarsi sul controllo. Ho già denunciato in campagna elettorale la situazione del parco di via Fascetti. Grazie alla collaborazione con tutte le forze dell’ordine c’è stato un lavoro di squadra che ha permesso di liberare il parco. C’è da fare altro? C’è da fare tantissimo».

Migranti, c’è in città un racket dell’accattonaggio?

«Stiamo lavorando su questo fronte, è un fenomeno che si vede da diversi anni, il comando di polizia locale ci sta lavorando».

La rotatoria alla Faustina resta una drammatica priorità viabilistica. Per ora siamo fermi agli annunci del ministro Delrio. A che punto è davvero la situazione?

«Negli anni sono cambiate determinate cose, gli annunci in campagna elettorale di Guerini penso siano risaputi. Io sto lavorando nella parte interna e con il Patto della Lombardia andrò a creare una rotatoria tra via Zalli, via San Colombano e via Salvo D’Acquisto, eliminando il semaforo, che crea diverse criticità per la viabilità, realizzando una rotatoria. Non ho ancora parlato con Anas, ma a metà gennaio dovrebbe essere calendarizzato un incontro».

Sulla viabilità dell’ospedale ci sono stati errori in passato?

«Errori ce ne sono stati diversi, basti pensare ai sei cambiamenti della viabilità da quando Uggetti era assessore alla viabilità a quando poi è diventato sindaco, con l’assessore Piacentini. È allo studio dell’assessore Tarchini un’ipotesi di cambiamento».

In zona ospedale c’è ancora un cartello di carico e scarico persone per 15 minuti ed è deplorevole considerare un malato come un pacco. Molte persone si lamentano, è possibile intervenire?

«Stiamo lavorando anche a questo».

Veniamo ai rifiuti, c’è un tema di inciviltà e un tema di efficienza della raccolta. Siete soddisfatti dei risultati raggiunti?

«C’è da lavorare tanto, l’assessore alla partita Tarchini ha inserito nuovi cestini che erano stati tolti, già un centinaio sono stati posizionati. Dall’altra parte stiamo facendo un controllo sulla pulizia dei cestini, abbiamo una tabella di marcia di controllo, perché il Comune deve assolutamente controllare. Dal primo di gennaio entrerà in vigore il nuovo calendario degli spazzamenti delle strade, con posizionamento dei cartelli. Abbiamo anche rimosso i contenitori per gli indumenti dismessi e verranno posizionati dove ci sono le isole ecologiche».

Per l’Isola Carolina c’era un enorme progetto di riqualificazione pensato dalle passate giunte, cosa pensate di fare?

«Abbiamo affrontato questo tema in giunta, di certo non spenderemo tutti quei soldi, bisogna fare manutenzione e c’è un altro progetto, stiamo valutando tutte le alternative. Per questa estate di certo il parco sarà più pulito, difficile prima avviare altri progetti».

Sul nuovo polo Coop la linea della Lega nord è stata molto intransigente. Siete mai arrivati a un punto di rottura con gli alleati? E come pensate di comportarvi con l’arrivo di nuove strutture di media distribuzione?

«Il piano Coop è un progetto che ci siamo trovati, quella è stata una scelta importante che, se fossi stata io il commissario, non avrei fatto. La Lega era scettica per l’impatto viabilistico e per tutto l’iter, abbiamo un fatto un grosso lavoro per migliorare ciò che ci siamo trovati. Le strutture di media distribuzione sono tante, vaglieremo tutti i progetti, ho la delega all’urbanistica, l’assessore Maggi alle attività produttive, collaboriamo bene insieme e come giunta qualsiasi progetto che dovesse arrivare sul nostro tavolo sarà vagliato nell’interesse della città. Non permetterò realizzazioni che andranno a gravare, senza benefici, sulla città».

Come s’immagina l’area del vecchio Consorzioagrario?

«Anzitutto parcheggi, con la riqualificazione dell’asse viabilistico, è una zona strategica perché attaccata alla ferrovia. Potrebbe essere una compartecipazione di più servizi, dal commerciale al residenziale al terziario, con parcheggi, che servono».

E l’area ex Cetem?

«Vediamo. È di là da venire».

L’area Polenghi? Potrebbe diventare un polo logistico?

«Ci sono state interlocuzioni con associazioni di categoria, in particolare con Assolombarda, sulle aree dismesse, speriamo che arrivino nuovi investitori».

Qual è la maggiore difficoltà affrontata finora?

«La situazione emergenziale quotidiana, sono tante piccole situazioni che vanno ad incidere sulle cose».

La sensazione è che ci sia molta povertà nascosta, da parte di lodigiani, anziani, famiglie che non hanno accesso ai servizi sociali, perché le fasce Isee sono troppo basse. Cosa vi siete trovati ad affrontare?

«È un tema molto delicato, con persone discrete che hanno quasi paura ad arrivare ai servizi sociali, ci sono famiglie con sfratti esecutivi che hanno difficoltà a trovare un’abitazione e purtroppo le case popolari sono poche, sono da sistemare e riqualificare, è mancata una programmazione manutentiva di determinati alloggi. C’è tanto da fare da questo punto di vista, la priorità a mio modo di vedere sono i cittadini lodigiani. Io rimango colpita anche dalla discrezione di queste famiglie nel chiedere aiuto, il problema è intercettarle prima tramite i servizi sociali, prima dello sfratto. Sul fronte del sociale, tra gennaio e agosto 2017 gli accessi per pratiche amministrative sono stati 2.400, le persone in carico ai servizi sociali 1.100, ho 20 posizioni di tutela in carico, i casi di tutela minorile incidono molto sul bilancio comunale e sono difficilmente preventivabili. A breve ci sarà un incontro organizzato dall’assessore Belloni sul regolamento Isee».

I sindacati hanno lanciato l’allarme sul polo direzionale della Banca Popolare di Lodi. Qualcuno l’ha contattata?

«No».

Avete pubblicato le spese elettorali. Gendarini ha speso 20mila euro, Maggi ne ha spesi circa 8mila, lei ne ha spesi solo 2mila. Non sono troppo pochi questi 2mila?

«Quelli sono rendicontati dal mio mandatario elettorale, poi c’è anche la parte della Lega, le dichiarazioni sono state mandate in Corte d’appello e sono tutte rendicontate».

La sensazione è che ci siano due anime in maggioranza, la Lega e Maggi. Ci sono state frizioni?

«Io e Lorenzo stiamo lavorando bene insieme, lui ha un carattere forte, io anche, ci “scorniamo” però alla fine lavoriamo bene».

Tolto il patrocinio alla marcia della pace, via l’ufficio della pace dal Comune. C’è stata per caso qualche vendetta trasversale?

«Io ho fatto una ricognizione all’interno degli uffici comunali. Ho visto che era stato dato un ufficio pace all’associazione Lodi solidale, ho fatto una ricerca per vedere se c’era qualche atto scritto, qualche contratto, non ho trovato nulla di tutto ciò. Credo sia necessario che un comune faccia il comune e che non ci siano associazioni che usufruiscono degli spazi comunali a scapito di altre attività associative che si pagano un affitto, pagano luce e gas».

Il rapporto con la Provincia di Lodi è burrascoso, vi siete scontrati in maniera abbastanza dura per i fondi del Patto per la Lombardia.

«Sono emersi un po’ di scontri per soldi dovuti alla città di Lodi, al capoluogo, quelli per il Patto per la Lombardia. Per l’Università la nostra parte come Comune è totalmente finanziata, non vedo perché dovrei impegnare i soldi del Patto della Lombardia per coprire la quota della Provincia, peraltro non si può, quelle risorse servono per infrastrutture».

Un obiettivo nel medio periodo? E uno entro la fine del mandato?

«Chiudere il bilancio a febbraio. Entro la fine del mandato invece spero di portare a casa una città più pulita, più sicura e più viva. In autunno abbiamo messo in campo diverse iniziative, l’ultima, molto bella, quella a palazzo Barni, con la mostra di capolavori, in un gioiello della città. E a breve ci sarà il Capodanno in piazza dopo anni di assenza».

Lorenzo Rinaldi, Matteo Brunello e Greta Boni

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