I politici in carrozzina

Bendati, seduti in carrozzina e muniti di tappi auricolari. Gli assessori del Comune di Lodi hanno sperimentato per una mattinata - quella di ieri - cosa significhi essere disabili e non avere libero accesso alla città. Un evento sponsorizzato dal Cleba, il Comitato lodigiano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. “Al posto mio” è lo slogan che ha accompagnato le associazioni aderenti al Comitato scese con i loro stand in piazza Castello, dalle 9 fino a oltre mezzogiorno. I visitatori e le autorità sono stati accompagnati lungo alcuni percorsi critici per chi ha limiti fisici e sensoriali: il selciato irregolare di corso Vittorio Emanuele rende, ad esempio, difficoltosa la mobilità e, proseguendo fino a piazza Mercato, per chi è in carrozzina è impossibile l’accesso all’Ufficio anagrafe ed è complesso salire sulla pedana dell’Ufficio problemi sociali di via Cavour, mentre alla stazione ferroviaria le scalinate non consentono di raggiungere i binari. Gli assessori Silvana Cesani (politiche sociali), Nino Bonaldi (servizi al cittadino), Tommaso Premoli (viabilità) e Simone Piacentini (urbanistica) hanno verificato personalmente che le barriere architettoniche e sensoriali creano troppo spesso un limite insuperabile per usufruire non solo dei servizi indispensabili per l’autonomia e sicurezza, ma talvolta anche per una semplice passeggiata in città. «In collaborazione con Cleba, vogliamo stabilire un programma di intervento - ha spiegato l’assessore Cesani -. Se vogliamo migliorare la vivibilità della città non si possono rimuovere solo gli ostacoli fisici, ma bisogna anche puntare a un cambiamento culturale, cominciando, ad esempio, a sensibilizzare i cittadini che occupano impropriamente i posti auto riservati ai disabili». Al gazebo dell’associazione Genitori Tosti i portatori di impianti cocleari e di protesi acustiche hanno sperimentato (se attivato nei loro dispositivi) il funzionamento del loop a induzione magnetica, una tecnologia che consente la comunicazione alle persone con limitazioni uditive. In piazza erano presenti anche gli stand di Uic (Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti), Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro), Fondazione Santa Chiara e Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) con materiale promozionale e informativo. Ora si attende solo la firma del protocollo di intesa tra Cleba e Comune per dare il via alle prime rimozioni delle barriere architettoniche. Angelika ratzingerl’iniziativaLa giornata di ieri

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