«Hanno perso 1000 euro in due giorni,
i nuovi utenti cresciuti del 18 per cento»

Allarme per il gioco d’azzardo nel Lodigiano cresciuto per l’ansia post lockdown

Se durante il lockdown avevano ripiegato sulle puntate online, adesso hanno ripreso a frequentare le sale gioco. E lo fanno più di prima.

Il popolo dei giocatori patologici, da quando le restrizioni sono terminate, soffre in misura maggiore. Dal punto di vista psicologico ed economico insieme. Alcuni utenti del Sert di Lodi sono arrivati a perdere, addirittura, mille euro in due giorni. Prima della chiusura in casa, causata dalla pandemia, le perdite si aggiravano tra i 50 e i 100 euro al giorno. La responsabile del Sert dell’Asst di Lodi Concettina Varango è preoccupata.

Dall’1 gennaio sono stati presi in carico dal servizio dipendenze lodigiano 60 giocatori, 11 donne e 49 uomini. Dal mese di maggio, in particolare, cioè da quando è terminato il lockdown, il sert ha registrato altri 11 nuovi utenti, 3 donne e 8 uomini. I nuovi casi rappresentano perciò il 18 per cento degli utenti già in carico. L’età media, tra questi, è di 44 anni. Il più giovane ne ha 26 e il più anziano 82.

«Durante il lockdown abbiamo registrato un calo dei nostri pazienti del 19 per cento al pari degli altri Sert lombardi - spiega Varango -. Dall’1 gennaio al 13 agosto il covid e la quarantena hanno pesato sul decremento dei nostri utenti. Noi siamo preoccupati perché quelli che erano riusciti a resistere all’astinenza durante le restrizioni pandemiche hanno ripreso a giocare, con perdite più consistenti di prima. Due dei nostri utenti, per esempio, sono arrivati a perdere mille euro nel giro di 2 giorni, mentre prima la perdita era tra i 50 e i 100 euro al giorno. A dire la verità questa impennata era attesa, ma ora, con la ripartenza delle lotterie, potrebbe esserci un ulteriore incremento».

In tutta Italia il popolo dei ludopatici è formato da 300mila persone e molti sono peggiorati in questo periodo. L’isolamento ha creato nuovi malati. «Ci aspettiamo anche un incremento tra gli alcolisti - dice Varango -. Le persone, infatti, durante la pandemia, potevano accadere tranquillamente al supermercato per acquistare gli alcolici. Le richieste di aiuto ai numeri verdi dell’istituto superiore di sanità sono aumentate. Ed è aumentata anche la durata delle chiamate. Le persone stanno al telefono a raccontarsi anche 40 minuti. Ci aspettiamo che le chiamate incomincino ad arrivare anche qui. Il lochdown ha implementato i livelli di stress, aggressività, i disturbi dell’umore e del sonno, ha evidenziato nei famigliari i disturbi che erano presenti anche prima, ma che restavano inosservati. Per questo anche le famiglie che si rivolgono ai servizi sono aumentate ovunque».

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