Guidava un Tir pieno di coca: un 57enne residente a Lodi rischia 12 anni

La polizia di Piacenza aveva trovato 44 chili nel telaio del mezzo pesante

Un 57enne albanese residente a Lodi, autista di Tir, G.R., attualmente in carcere in custodia cautelare, ha visto chiedere a suo carico ieri in tribunale a Piacenza una condanna a 12 anni e mezzo di carcere per l’accusa di traffico internazionale di 44 chili di cocaina purissima: era lui l’uomo che il 14 dicembre del 2020 era partito dal Belgio alla guida di un autoarticolato di proprietà di un “padroncino” anche lui albanese e lo aveva lasciato parcheggiato in una strada secondaria del quartiere Caorsana a Piacenza.

Sceso dal Tir, si era fatto venire a prendere da sua figlia che lo aveva accompagnato a casa a Lodi. Qualche ora dopo era arrivato un altro uomo che era salito sul Tir, lo aveva messo in moto ed era ripartito verso Bologna. L’autoarticolato era stato fermato dalla polizia stradale sull’A1, ispezionato e quindi scortato fino al porto di Ravenna dove in collaborazione con l’Agenzia delle dogane era stato sottoposto a tre diversi tipi di scansione, fino a individuare un doppiofondo in acciaio da 226 litri ricavato nel pianale del rimorchio.

Un sistema sofisticato, in cui il vano per la cocaina era sigillato da uno strato di bitume, e che si poteva aprire solamente facendo scattare dall’esterno un chiavistello utilizzando una potente calamita dalla forma particolare, trovata dai poliziotti nella cassetta degli attrezzi del mezzo. L’uomo trovato alla guida in A1, E.G., all’epoca 38enne, anche lui albanese era stato arrestato in flagranza di reato ed è stato condannato per rito abbreviato a 10 anni di carcere.

L’autista lodigiano era stato identificato solo a seguito di indagini, dato che era stato identificato quando lo stesso Tir stato già fermato e controllato a lungo, durante il viaggio dal Belgio a Piacenza, alla dogana di Susa. Erano stati usati anche i cani antidroga che però non avevano fiutato nulla, probabilmente grazie all’accorgimento del bitume. Secondo il pm piacentino Antonio Colonna, il lungo controllo in dogana aveva insospettito l’albanese di Lodi che per questo aveva abbandonato il camion e passato le consegne, e sarebbe prova che sapesse cosa trasportava. Secondo la difesa invece era del tutto ignaro che quello fosse un trasporto “speciale”. Il verdetto a settembre.

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