GUERRA IN UCRAINA Le associazioni lodigiane spingono sulle raccolte di fondi

L’invio di aiuti in denaro è ritenuto più opportuno in questo momento rispetto a quello di cibo e indumenti, appello alle istituzioni per il riconoscimento dei permessi di soggiorno ai profughi

Per coordinarsi, ma anche lanciare un appello ai cittadini e alle istituzioni. Perchè «siano favorite le raccolte fondi per aiuti umanitari e non l’organizzazione di raccolte di indumenti e cibo», in un momento di concitazione, e perché «le istituzioni siano protagoniste attive da subito». Arrivano proposte sull’emergenza in Ucraina da un ampio gruppo di associazioni e realtà del terzo settore mobiliate per la situazione di guerra, che si sono ritrovate venerdì all’Arci Ghezzi. Al lavoro la rete Lodi Solidale, Arci Ghezzi Lodi, Caritas del lodigiano, Croce Rossa di Lodi, Agesci gruppi Lodi 1 e 2, Comunità il Pellicano,  Meic, Famiglia Nuova, Cgil del Lodigiano, Cisl Pavia-Lodi, Uil del lodigiano, Centro Servizi Volontariato Lombardia Sud, Centro Raccolta Solidale per il Diritto al Cibo, Aned e Anpi del Lodigiano. Oltre alla ferma condanna alla guerra e all’appello alla pace, dalle associazioni arrivano alcuni punti di lavoro ritenuti fondamentali, come dialogare con tutte le istituzioni, con richieste di incontri ad hoc con Prefettura, Comune di lodi, Provincia, Asst e Ac, favorire il rapido riconoscimento del permesso di soggiorno ai quasi 30 mila ucraini già in Lombardia e un meccanismo di ospitalità diffusa e organizzata nelle famiglie dei profughi in arrivo. Tra le priorità anche quelle di rafforzare lo sportello stranieri dell’Ufficio di Piano, organizzare un supporto psicologico per chi fugge dalla guerra e rafforzare progetti di accoglienza già in corso, come quelli de la Comunità Il Pellicano e di Famiglia Nuova. E ancora favorire i possibili ricongiungimenti familiari e l’inserimento nelle scuole.

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