Guerini sciopera e scrive ai cittadini

Il sindaco di Lodi esprime solidarietà al leghista Fontana

«Cari concittadini, ho comunicato nei giorni scorsi al Prefetto di Lodi e al Ministro dell’Interno che il Comune di Lodi, a seguito dell’approvazione della manovra economicofinanziaria del Governo, rischia di non riuscire più a garantire i servizi essenziali ai cittadini. Per tale motivo, nella giornata di giovedì 15 settembre rimetterò simbolicamente le deleghe all’Anagrafe e Stato civile, che mi sono attribuite in quanto Ufficiale di Governo».Sono questi i primi passaggi della “lettera aperta” indirizzata dal sindaco Lorenzo Guerini alla cittadinanza in occasione della protesta contro la manovra ed in generale le disposizioni di legge sulla finanza degli enti locali promossa per giovedì 15 settembre dall’Anci; copia del documento verrà consegnata a quanti domani si recheranno presso l’ufficio anagrafe del Comune, informandoli così delle motivazioni dell’iniziativa.

Guerini inoltre ha voluto esprimere la sua solidarietà ad Attilio Fontana, sindaco di Varese, che ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza di Anci Lombardia a causa dell’obbligo impostogli dal suo partito di appartenenza di non partecipare alle iniziative di protesta promosse proprio da Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani): «Ho imparato a conoscere ed apprezzare Attilio Fontana per la sua chiarezza, il suo impegno e la sua coerenza e desidero quindi innanzitutto esprimergli la mia solidarietà più profonda – sostiene Guerini, membro dell’Ufficio di Presidenza nazionale di Anci e predecessore di Fontana alla guida dell’associazione a livello regionale -. Ciò che è avvenuto oggi è un segnale fortemente negativo: per la prima volta una imposizione di un partito entra nella vita autonoma di una associazione. In questo modo non solo si indebolisce il sistema democratico di rappresentanza, ma si degrada il sistema politico, contrapponendo all’autonomia degli eletti, come i Sindaci in questo caso, la volontà di egemonia di una segreteria nazionale di un partito. È paradossale che questo avvenga da parte di un movimento, la Lega Nord, che dice di essere il paladino dell’autonomia dei territori e degli amministratori locali e pratica invece un forte centralismo nelle scelte di governo e nella vita interna di partito».

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