Guerini al tavolo con Berlusconi

Al “faccia a faccia” tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi c’era anche lui: uno dei pochi (anzi, pochissimi) a sedere al tavolo dell’incontro più atteso dalla politica italiana. Lorenzo Guerini, ex sindaco di Lodi ma anche ex presidente della Provincia di Lodi, ha lasciato l’incarico di primo cittadino per entrare come deputato Pd alla Camera. E oggi è il portavoce della segreteria di Renzi.

Sabato pomeriggio il Pd ha ricevuto nella sede fiorentina il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il quale si è presentato accompagnato dal fedelissimo Gianni Letta.

Ad accoglierlo il segretario nazionale del Pd Matteo Renzi e, naturalmente, Lorenzo Guerini. L’argomento all’ordine del giorno? La nuova legge elettorale, prima di tutto. E non solo.

«Era un incontro necessario»

«È stato un incontro molto importante - commenta il deputato lodigiano -. Pur essendo tra quelli previsti con tutte le forze politiche, è chiaro che questo ha un significato rilevante, viste le figure presenti al tavolo. Era un incontro necessario, per definire un’intesa il più ampia possibile. Sono stati fatti dei passi in avanti, tuttavia l’intesa deve essere costruita anche con le altre forze, i contatti sono in corso».

Riserbo sui dettagli

Sulla legge elettorale, per il momento c’è il massimo riservo. Proprio ieri il sindaco di Firenze ha scritto sul suo profilo Facebook: «L’accordo, trasparente e alla luce del sole, è molto semplice. Si fa una legge elettorale per cui chi vince governa stabilmente senza il diritto di ricatto dei partitini: suggerisco a chi critica la legge di aspettare almeno di sapere come è fatta, io la presento domani (oggi per chi legge, ndr) in direzione alle 16».

Le questioni sul tavolo

Nell’agenda targata Pd, però, ci sono altre questioni: «L’auspicio - precisa Guerini - è che questo sforzo possa trovare l’impegno delle altre forze politiche, non solo per ciò che riguarda la legge elettorale ma anche per l’accordo a favore del superamento del bicameralismo perfetto, con la trasformazione del Senato in camera delle Autonomie e la riforma del titolo V della Costituzione. Si tratta di definire l’impianto delle regole e l’assetto istituzionale dei prossimi anni, un obiettivo ambizioso e delicato».

«A un passo dall’accordo»

Renzi ribadisce che l’accordo è a portata di mano: «Nasce il Senato delle Autonomie - scrive su Facebook -: via i senatori eletti, via i loro stipendi con riduzione del numero dei parlamentari e dei costi della politica. Si cambia il titolo V, superando non solo le Province ma semplificando anche il ruolo delle Regioni: in più i consiglieri regionali riducono indennità a quelle dei sindaci e si cancellano i rimborsi-scandalo ai gruppi».

Stop alle critiche

Di fronte alla pioggia di critiche arrivate da più parti per il vertice tra Renzi e Berlusconi, Guerini ribadisce che il segretario Pd si confronterà con tutte le forze disponibili, «è chiaro che non si può ignorare la forza più rilevante dell’opposizione, chi critica fino a ieri era seduto allo stesso Governo con Berlusconi». E conclude: «Il tema è costruire un’alternativa, in modo che dopo le elezioni non si sia più costretti a fare un governo con Berlusconi».

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