Governo, oggi Draghi sale al colle

Le motivazioni del presidente Mattarella: «I cittadini chiedono risposte concrete»

Un governo di alto profilo e nel pieno delle sue funzioni, che saprà far fronte alle emergenze che affliggono il Paese. Perché votare ora non si può. Sergio Mattarella affida questo compito alla ’riserva della Repubblicà per eccellenza: Mario Draghi. Dopo mesi di voci che si sono rincorse sull’ex presidente della Bce, su accordi stretti nelle segrete stanze dei palazzi della politica e una girandola di incarichi che sono passati da futuro inquilino del Colle a premier e infine ministro dell’Economia di un Conte ter, traballante sul nascere, il presidente della Repubblica conferisce a Draghi l’incarico di guidare il nuovo esecutivo dopo l’esplorazione di Roberto Fico che non ha «registrato l’unanime disponibilità di dare vita a una maggioranza».

Un governo del presidente, dunque, che «non debba identificarsi con alcuna formula politica» e su cui Mattarella chiede a tutte le forze presenti in Parlamento la fiducia. La scelta del capo dello Stato arriva dopo una giornata al cardiopalma, durante la quale le quotazioni del terzo mandato a Giuseppe Conte si affievoliscono di ora in ora. L’esito negativo della verifica di Fico è annunciata dalle numerose dichiarazioni degli attori principali seduti al tavolo di lavoro sul programma a Montecitorio. Tutto sotto la lente di ingrandimento di un inquilino del Colle amareggiato per lo spettacolo che la politica - in un momento di sofferenza dell’Italia - stava dando. La rottura è resa nota in un cinguettio dallo stesso Matteo Renzi, autore del governo giallorosso, lo stesso su cui ha poi detto la parola fine. Mattarella dopo quattro giorni messi a disposizioni dei partiti, che formavano la precedente maggioranza, decide di non perdere più tempo. Nessun secondo giro di nuove consultazioni perché «i concittadini chiedono risposte concrete e rapide ai loro problemi». Crisi economica, sanitaria, sociale e il Recovery Fund da presentare ad aprile. «Un governo con l’attività ridotta non sarebbe in grado di farlo per qualche aspetto nemmeno potrebbe e non possiamo perdere questa occasione», scandisce dal salone delle Feste

Mattarella, bruciata l’ultima opportunità - che come garante della Costituzione non poteva non esplorare - di una maggioranza ricomposta attorno all’avvocato pugliese, ha spiegato agli italiani che le strade che si potevano percorrere erano due: un governo di alto profilo o le elezioni anticipate. Queste ultime, come aveva chiesto a gran voce il centrodestra guidato da Matteo Salvini, sarebbero un rischio perché «si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo senza pienezza di funzioni per mesi cruciali, decisivi, per la lotta alla pandemia, per utilizzare i finanziamenti europei e per far fronte ai gravi problemi sociali». Inoltre, sottolinea Mattarella: «Ci troviamo nel pieno della pandemia. Il contagio del virus è diffuso e allarmante; e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti». Infine il messaggio neanche tanto velato a chi chiedeva che gli italiani tornino alle urne come si sta facendo in altri Paesi Ue - «obbligatoriamente, perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti», ricorda- «si è verificato un grave aumento dei contagi». Draghi varcherà la porta del Quirinale domani alle 12 per ricevere l’incarico e in totale libertà deciderà se avviare le sue consultazioni. Escluso tuttavia che si presenti al cospetto di Mattarella con la lista dei ministri già pronta.

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