GOVERNO Aperture a Draghi premier, consultazioni fino a domani
Berlusconi favorevole, Di Maio: M5s sia maturo. Salvini da solo al confronto. Intanto lo spread cala
Il capo dello Stato sta osservando con «moderato ottimismo» l’andamento delle consultazioni affidate a Mario Draghi per la formazione di un nuovo governo. Il confronto con i partiti proseguirà fino a domani, ma già si registrano le prime aperture a un esecutivo in mano all’ex governatore della Bce: si è detta favorevole Forza Italia, nella persona di Silvio Berlusconi, scontato l’ok di Pd e Leu, mentre Di Maio chiede che il movimento 5 stelle sia maturo (in molti infatti vorrebbero un governo politico anziché tecnico). Diviso anche il centrodestra, tanto che Salvini andrà al confronto con Draghi da solo e non in coalizione. Per le elezioni invece la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Ieri invece Emma Bonino, leader di +Europa, tra i primi gruppi ad essere ascoltati da Draghi, si è detta favorevole a un governo condotto da lui.
«Siamo disponibili a ragionare con tutti per il bene dell’Italia. Certo, Draghi dovrà scegliere tra Grillo e la Lega» ha invece detto il leader della Lega, Salvini. «Se c’è voglia di un Paese che apre, vive, fa sport o va a teatro, bene, se qualcuno, invece vuole, a sinistra, la riedizione del governo Conte, cambiando Conte con Draghi, allora no». Fonti della segreteria leghista fanno trapelare una disponibilità del partito su singoli temi, dalle tasse alle grandi opere, dalla difesa dei confini agli aiuti per le famiglie. «Draghi è un fuoriclasse come Ronaldo. Uno come lui non può stare in panchina» ha invece dichiarato il vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti, parzialmente in disaccordo con il suo leader. «Il Pd lavora per una maggioranza ampia ed europeista - ha invece dichiarato il segretario Nicola Zingaretti in direzione del partito -. Si è aperta una fase del tutto nuova. La personalità di Draghi è di assoluta forza e grande valore. Può essere la soluzione per portare l’Italia fuori dalla situazione caotica e dal rischio di paralisi che la crisi ha determinato. Credo il Pd debba contribuire al successo di questo tentativo, con i propri contenuti e il proprio contributo».
«Al termine della legislatura più pazza degli ultimi anni, la più trasformista e incoerente, a cui +Europa e Azione non hanno partecipato, l’unico atteggiamento responsabile è non mettere condizioni alla costruzione del governo. Il nostro sostegno è pieno e incondizionato» ha dichiarato Carlo Calenda, leader di Azione. «Comprendo gli animi e gli umori di queste ultime ore - ha invece scritto su Facebook, Luigi Di Maio -. È legittimo. Stiamo attraversando una crisi politica complessa e non abbiamo colpe». Ma è proprio in «queste precise circostanze che una forza politica si mostra matura agli occhi del Paese. In questa fragile cornice, il Movimento ha il dovere di partecipare, ascoltare e di assumere poi una posizione sulla base di quello che i parlamentari decideranno», ha detto. «Siamo la prima forza politica in Parlamento e il rispetto istituzionale viene prima di tutto». Infine si è registrato già un piccolo record: lo spread ieri è sceso sotto i 100 punti base, non succedeva dal 2015 e la presidente Ue Ursula von der Leyen si è congratulata con l’Italia per aver scelto Draghi che «ha svolto un ruolo straordinario alla guida della Bce».
© RIPRODUZIONE RISERVATA