Gli scout di Lodi tornano a riunirsi: «I nostri raduni in piena sicurezza»

Domenica alla Caccialanza la Messa e la ripartenza delle attività

I gruppi Agesci Lodi 1 e Lodi 2 aprono l’anno scout domenica 11 ottobre alla Caccialanza.

Il ritrovo è scaglionato: alle 9 per il Branco Oodeypore, alle 9.15 per i Branchi Waingunga e Roccia della Pace, alle 9.30 per i Reparti Pionniers e Oberon. I clan e i noviziati fanno invece riferimento ai loro capi unità.

Alle 9.30 tutti i nuovi iscritti si ritroveranno alla Caccialanza, e tutti insieme parteciperanno alla Messa di apertura dell’anno con inizio alle 10.15. Seguirà la presentazione dei Capi e la cerimonia dei passaggi di Branca. Alle 12.30 il pranzo al sacco: ognuno dovrò portare borraccia personale e cibo per sé. I genitori poi non saranno presenti per il pranzo e il pomeriggio, quando i ragazzi faranno attività di gioco e cerchio finale. Tutto si concluderà verso le 17.30. Naturalmente sarà necessaria la mascherina e la prova della temperatura all’entrata, mentre in caso di pioggia ci sarà soltanto la celebrazione della Messa e la cerimonia dei passaggi, con la conclusione prima di pranzo, in quanto gli spazi interni non consentirebbero lo svolgimento delle attività pomeridiane con il distanziamento.

Gli scout dunque riprendono le attività fisicamente insieme e all’aperto. «Nel periodo più acuto della pandemia non ci siamo comunque fermati perché abbiamo mantenuto le relazioni e i percorsi educativi anche con incontri on line – afferma Massimo Mapelli, che è anche il responsabile regionale Agesci -. Per ripartire in presenza, l’Agesci a livello di regione Lombardia ha studiato un protocollo sanitario. Abbiamo la voglia di ripartire, lo dobbiamo ai nostri ragazzi. Fa bene a loro, fa bene ai capi, a noi educatori, tutti volontari, ed è un servizio alla nostra Chiesa di Lodi». L’Agesci del Lodi 1 e Lodi 2 ha come assistenti don Carlo Groppi e padre Stefano Gorla (dei Barnabiti, anche assistente regionale per gli esploratori e le guide, la fascia 12 – 16 anni). E a livello regionale, cosa sta accadendo? Lo testimonia Mapelli: «Il nostro compito è sostenere e aiutare tutte le comunità capi e i gruppi, anche nelle questioni formali, nella formazione, avviando collaborazioni con diversi enti. La scorsa estate ad esempio abbiamo collaborato con la Croce rossa regionale per un corso di formazione: tutti i nostri capi hanno seguito il corso sul Covid. Se mi è consentito un appunto vorrei dire che la fatica maggiore è stata confrontarsi con le molteplici e differenti richieste delle Ats perché in Lombardia ognuna ha fatto un proprio decalogo anti covid che non coincideva con quello delle altre. Questo ci ha generato fatica e un po’ paura di sbagliare. Non è stato facile capire quali documenti bastavano... Ora però si riparte, siamo contenti di vederci di persona e di riprendere le attività in presenza».n

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