Gli ospedali verso la normalità: i famigliari tornano in corsia per le visite agli ammalati

Calano i contagi, ridotti gli spazi per i pazienti Covid

Buone notizie in arrivo dall’ospedale sul fronte delle relazioni umane. Da sabato hanno riaperto, infatti, le visite dei famigliari ai loro parenti ricoverati in tutti i reparti non Covid.

I parenti tornano in ospedale

«L’accesso - fa sapere l’Asst guidata dal direttore generale Salvatore Gioia - è consentito a un solo visitatore per paziente. Per entrare bisogna esibire il green pass al personale di reparto e consegnare l’autocertificazione compilata. Le visite potranno svolgersi tutti i giorni, sabato e domenica compresi, nella fascia oraria fra le 15.30 e le 18 e non dovranno prolungarsi oltre la mezz’ora per ogni paziente. I visitatori dovranno comunque indossare la mascherina, lavare le mani e mantenere un metro di distanza dal paziente e dalle altre persone presenti nella stanza». Le visite erano state bloccate intorno al 12 gennaio, a causa dell’incremento dei contagi. Ora che la pressione pandemica sta calando, l’Asst ha deciso di riaprire ai familiari in corsia anche se mantenendo le misure di sicurezza anti contagio.

Ridotti i letti per il Covid, più spazio per gli altri ammalati

La diminuzione dei contagi fa calare anche i letti destinati ai pazienti Covid. «A Codogno - spiega il direttore sanitario Paolo Bernocchi - abbiamo chiuso l’area Covid dell’ex chirurgia. L’abbiamo attivata oggi ( ieri , ndr) come chirurgia pulita e mantenuto come area Covid la riabilitazione cardio pneumologica, riducendola da 20 a 14 letti. Aver ripristinato tutta la chirurgia e tutta la medicina (che ospitava anche 6 letti chirurgici in questi giorni) è un bel risultato. I letti di medicina sono tornati ad essere 32 e 20 quelli di chirurgia. A Lodi erano già stati riaperti, nei giorni scorsi, tutti i 38 letti dell’ortopedia. In pronto soccorso i Covid si sono ridotti notevolmente rispetto a un mese fa. In rianimazione, i pazienti sono passati da 6 a 3».n

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