
Giubileo delle famiglie, una festa per tutti
Domenica 25 maggio a Lodi l’evento diocesano con il vescovo Maurizio
Lodi
Domenica 25 maggio tutte le famiglie sono invitate! Quelle che vivono il sacramento del matrimonio, quelle che vorrebbero viverlo, quelle che lo vivranno in un futuro prossimo, le famiglie che si ritrovano ad essere tali anche se qualche ferita ha prodotto profondi cambiamenti. Il Giubileo è una grazia per tutti e nessuno deve sentirsi escluso. Il Giubileo è proprio un momento di festa perché umilmente diciamo tutti di voler ripartire da Gesù che è speranza per tutti.
Ogni famiglia, che sia insieme al suo gruppo parrocchiale o che sia da sola, potrà scegliere uno dei tre itinerari che abbiamo pensato.
I diversi itinerari hanno un punto di una partenza proprio, due tappe intermedie e la conclusione sul sagrato del Duomo per le 17. Ogni gruppo che arriverà si potrà spostare poi nel giardino dell’Episcopio dove ci sarà una merenda. La giornata si concluderà alle ore 18 con la celebrazione dell’Eucarestia insieme al nostro vescovo Maurizio.
Sperare, nella pratica, non è soltanto credere che siamo esseri capaci di eternità: è vivere preferendo l’eterno al resto, facendo passare l’eterno al primo posto, prima di ciò che è urgente, prima di tutto il resto che ci pare sul momento così importante. (A. Candiard, Adrien. La speranza non è ottimismo).
La famiglia con le sue piccole tradizioni è capace di far vivere tutto questo (preferire ciò che è eterno) in modo semplice e concreto tenendo intatto tutto il suo senso che a volte sembra sfuggire dalle nostre mani.
Piccole tradizioni che sono: il clima spirituale, la qualità delle relazioni, il rapporto con il lavoro, l’attenzione a chi è nel bisogno, l’uso del tempo libero e dei beni terreni e ovviamente tutto il vissuto di ogni famiglia.
Ecco, il Giubileo, e il Giubileo della famiglia che vogliamo celebrare insieme, vuole essere per tutte le famiglie un tempo nel quale poter riconoscere che il proprio vissuto è di valore, e non perché il tempo è denaro, ma perché la trama fitta e a volte affannosa deve poter avere una direzione, una sua finalità che è la vita eterna e che ci viene incontro nel nostro quotidiano.
La speranza è un atto di coraggio perché anticipa ad oggi il senso di ciò che accadrà domani.
Scriveva Bernanos,: «La speranza invece, è un atto eroico di cui i codardi e gli stupidi non sono capaci; per loro è l’illusione a tenere il posto della speranza».
Alla speranza è necessario il coraggio perché, per poter sperare, sperare veramente, bisogna accettare di rinunciare all’illusione, alle false speranze, a tutte le false speranze – ed è una rinuncia particolarmente dolorosa.
Camminare insieme, per il Giubileo ci renda capaci di svelare le false speranze per abbracciare l’unica che è capace di dare salvezza.
* Assistente dell’Ufficio di Pastorale famigliare della diocesi di Lodi
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