Giorni decisivi per il futuro di Guerini

Il sindaco di Lodi “tentato” dalla corsa a Roma

Due settimane decisive per il suo futuro. E per le sorti della città. Il sindaco di Lodi sta valutando se correre per il Parlamento. La crisi del governo Monti, con l’annuncio delle elezioni anticipate, ha infatti aperto nuove possibilità per Lorenzo Guerini. L’esponente del Pd questa volta potrebbe non farsi sfuggire l’occasione. I tempi sono piuttosto stretti: dovrebbe dimettersi dalla carica di primo cittadino poco dopo lo scioglimento delle Camere. Un passaggio istituzionale previsto entro la fine di dicembre.

Lo scenario è ancora in evoluzione e per ora il diretto interessato non vuole rilasciare dichiarazioni. La partita è tutta interna al centrosinistra. Un braccio di ferro tra i sostenitori del segretario Bersani e gli sponsor di Renzi. Oggetto del contendere i seggi per Montecitorio e per Palazzo Madama. Il “rottamatore” starebbe trattando per avere dei posti in Parlamento, dove poter collocare suoi uomini di fiducia. Tra questi il sindaco Guerini. Una mossa che potrebbe pesare sugli equilibri interni del Pd. Anche a livello locale. Rimarrebbe a “bocca asciutta” Mauro Soldati, consigliere provinciale e responsabile del partito, che da tempo si è dichiarato interessato a un seggio in parlamento. Con la conseguenza di rimescolare le carte nello scenario politico lodigiano.

L’anno prossimo si voterà per il rinnovo delle cariche del Pirellone e in prima fila per una ricandidatura c’è il consigliere regionale Fabrizio Santantonio. Potrebbe però farsi sempre più pressante il problema di due rappresentanti del Lodigiano, Santantonio e Guerini, di chiara fede “renziana” che puntano a posti politici di prestigio, quando nel territorio i sostenitori di Bersani hanno incassato una vittoria schiacciante nelle primarie. Per questo Soldati, che è stato tra i primi ad aver supportato la sfida dell’ex ministro, potrebbe voler rivendicare per sé una di queste cariche. Oppure voler spostare l’attenzione sui destini del Broletto. In città infatti l’abbandono di Guerini dal Comune (eletto nel 2010) avrebbe importanti ripercussioni.

Subito dopo le dimissioni, alla guida del Comune di Lodi verrebbe incaricato un commissario. Una figura nominata dal prefetto, per la gestione delle pratiche amministrative. Con l’arrivo di questo funzionario pubblico, verrebbero anche sciolti sia la giunta che il consiglio comunale. Il ruolo del commissario sarebbe quello di traghettare Lodi verso le elezioni comunali, in una data che sarà da definire. La possibilità è che nel corso del 2013 i lodigiani debbano essere chiamati alle urne per le regionali, per le politiche e persino per il sindaco.

Il “trasloco” romano di Guerini aprirebbe infine lo scontro per la successione a Lodi. In campo ci sono tre possibili candidati tra le file del centrosinistra. I nomi più gettonati sono tre membri della giunta in carica: l’assessore all’ambiente Simone Uggetti, l’assessore alla cultura Andrea Ferrari e il vicesindaco Giuliana Cominetti. Non è escluso che però l’ingorgo elettorale dei prossimi mesi possa aprire altri scenari, con l’eventuale discesa in campo di Fabrizio Santantonio. Nel centrodestra invece il quadro è molto meno chiaro: ci sono una decina di figure che potrebbe correre per i vertici del Broletto, ma per ora nessuna di esse pare spiccare sugli altri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA