Gioielli distrutti, Uggetti non ci sta

«Siamo disponibili a lavorare con Fai, Touring e Italia nostra,

ma la vicenda del villino Pomini risale al 2003, tre amministrazioni fa, mentre il vincolo posto su villa Bianchi non dipende da noi»

«Siamo d’accordo e vogliamo collaborare nell’interesse della città». Così il sindaco Simone Uggetti replica alla presa di posizione di Italia Nostra, Touring club e Fai. Le associazioni, infatti, attraverso una lettera aperta al primo cittadino hanno denunciato la politica comunale di questi ultimi anni. Hanno contestato la mancata presa di posizione sulla ristrutturazione di villa Bianchi, ma anche la demolizione del villino Pomini in via San Colombano, la ristrutturazione del cinema Marzani che fa a pugni con il contesto, la distruzione del distributore di piazzale 3 agosto e dell’edificio di via Gorini. Le associazioni hanno lanciato l’allarme sul futuro del liquorificio Dolci (via Nino Dall’Oro) e della fornace del Sandone che sta crollando.

«L’obiettivo di tutelare il patrimonio storico e architettonico della città è condiviso dall’amministrazione - dice Uggetti -. L’esigenza manifestata da Italia nostra, Fai e Touring non può che trovarci concordi e disponibili ad una proficua collaborazione, nell’interesse della città. L’amministrazione ha predisposto nuove linee guida sulle modalità di intervento sugli edifici ed i nuclei di interesse storico e architettonico che sono già state illustrate in commissione, con l’obiettivo di completare e dare uniformità ad un sistema di regole che attualmente vede diversi livelli di tutela, tra vincoli (diretti ed indiretti) di Soprintendenza e norme del Pgt (centro storico, insediamenti rurali, ambiti di rilevanza paesistica, elenco architetture minori), oltre a tenere conto delle indicazioni del Sirbec (Sistema informativo regionale beni culturali). Al termine di questo lavoro, il 94 per cento degli edifici significativi schedati negli strumenti urbanistici del Comune saranno oggetto di indirizzi di tutela e vincolo; tra questi, l’89 per cento dei beni censiti nel Sirbec saranno vincolati e per gli altri saranno consentiti interventi di ristrutturazione con prescrizioni. Ciò dimostra la volontà dell’amministrazione di istituire un livello di tutela anche per alcuni edifici che nella nostra realtà locale sono ritenuti significativi, ma che sono privi di tutela di legge. E un ulteriore obiettivo di tutela che l’amministrazione si è posta riguarda le insegne commerciali storiche. Riteniamo che questi siano modi concreti di essere sensibili ed attenti al patrimonio storico ed architettonico della città».

Uggetti poi respinge le accuse su villa Pomini. «Riteniamo che non siano utili le ricostruzioni confuse e imprecise di episodi molto diversi tra loro e a volte lontani nel tempo (la vicenda del villino Pomini risale al 2003: 11 anni e tre amministrazioni fa). Ciò - lamenta - non contribuisce a perseguire l’obiettivo di tutela che tutti condividiamo; al contrario, rende più difficile comprendere la natura reale delle situazioni e come le cose siano andate. Basti pensare al caso di villa Bianchi: non è stato il Comune a negare l’apposizione del vincolo, che è competenza esclusiva della soprintendenza; al contrario, l’amministrazione (per mio impegno diretto, in qualità di assessore all’urbanistica) ha favorito il dialogo tra proprietà e associazioni che portavano istanze di conservazione e tutela, nel tentativo di individuare le migliori soluzioni, tenendo conto tanto delle regole e delle norme quanto delle esigenze diffuse della nostra comunità, come un’amministrazione è chiamata a fare».

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