Gazebo a Lodi, la Lega: «Intervenga Alfano»

Arriva sul tavolo del ministro Alfano il caso esploso nel fine settimana a Lodi, dopo che i Giovani Musulmani hanno allestito un gazebo in piazza della Vittoria.

A portare i fatti all’attenzione del ministro dell’Interno, “spronandolo a condannare subito l’iniziativa, scongiurandone di nuove e sanzionando chi l’ha autorizzata”, è il deputato leghista Guido Guidesi, che parla di “agghiaccianti prove di islamizzazione” e di “subdolo proselitismo, nel pieno centro di Lodi, avallato dall’amministrazione a trazione Pd, che si conferma il partito degli immigrati e dei musulmani, nemico dei nostri territori e della nostra cultura”. Guidesi stigmatizza in particolare “la vicinanza dell’iniziativa promossa dagli islamici alla Chiesa, quasi un gesto di aperta sfida nei confronti della nostra cultura” e mette in guardia dai “rischi della deriva politica dell’Islam, inscindibile dalla religione musulmana” e dall’imminente Ramadan: “I Giovani musulmani hanno già annunciato che replicheranno iniziative simili, chiedendo il digiuno di solidarietà ai lodigiani: vogliono aprire una breccia nella nostra cultura, sfruttando la complicità del Pd, ma non glielo permetteremo”. Quindi l’affondo contro il Partito Democratico: “Stupisce in senso negativo come i tanti casi di infiltrazioni terroristiche sventati nel Paese non abbiano ancora fatto aprire gli occhi al Pd, che si ostina a spalleggiare i continui tentativi di indottrinamento islamico, confermandosi il peggior pericolo politico per il futuro dei nostri territori”.

Intanto nelle scorse ore è intervenuto anche il sindaco di Lodi Simone Uggetti che in merito alla manifestazione parla di un esercizio di libertà. «Il 2 giugno è la festa della Repubblica - dichiara il primo cittadino Simone Uggetti -, festa della libertà e della democrazia. Ricordo che tutte le manifestazioni che non sono lesive dei principi costituzionali e che non si macchiano di apologia del fascismo o simili sono – fortunatamente – ammesse senza discrezionalità politica. Nel merito: rispetto la libertà di culto, di pensiero politico, di orientamento sessuale e di pensiero. Rispetto l’utilizzo del velo anche se non ne sono un estimatore, ma è un’opinione personale che nulla a che fare con il necessario esercizio delle libertà. Alcuni chiedono reciprocità, in tematiche anche sensibili, ma la reciprocità la si chiede con un atteggiamento di apertura e non di chiusura, altrimenti non si crea reciprocità ma solo contrapposizione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA