Furti a raffica nei magazzini a Lodi, Cavenago e Somaglia: chieste condanne fino a cinque anni

Le indagini sono partite dopo il fermo di un tir carico di merce bloccato dalla Stradale

In tribunale a Lodi sono state chieste condanne da 3 fino a 5 anni e mezzo di carcere per i 5 imputati dell’ultimo processo ancora aperto per l’indagine White Load condotta dal 2011 al 2012 della squadra mobile della questura di Alessandria, che aveva individuato complessivamente 22 persone ritenute responsabili di una lunga serie di furti nei magazzini e nei depositi di grosse aziende. Nel maggio di 10 anni fa erano scattate sette misure cautelari, di cui 6 in carcere, per l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di 30 furti in 5 mesi e di ricettazione. E ci sono già state sentenze definitive a Parma, Novara e in corte d’appello a Milano.

Ma le squadre di ladri cambiavano di volta in volta, anche perché al ritmo di due colpi la settimana il “lavoro” da fare era tanto, e così per 5 degli indagati nel 2013 si era aperto uno stralcio di indagine anche a Lodi, approdato nel 2017 al rinvio a giudizio, per fatti avvenuti tra Cavenago d’Adda e a Somaglia.

Qui, in particolare, già nel giugno del 2011 la polizia stradale di Guardamiglio aveva fermato in Autosole un autoarticolato guidato dal pavese oggi 63enne S. G., che trasportava 898 televisori a schermo piatto per un valore di 250mila euro. La motrice apparteneva personalmente al conducente mentre il rimorchio circolava con il numero di telaio alterato, una targa falsa e risultava rubato a Trezzano sul Naviglio; i televisori provenivano da un grosso furto nella Bergamasca. La bolla di accompagnamento era fasulla e indicava una destinazione in Emilia Romagna. Per questo l’uomo era già stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Sul camion però c’erano anche lavatrici e caricabatterie di provenienza sospetta, ed è uno dei motivi per cui è tornato davanti al giudice. Esclusa l’associazione a delinquere, nel filone lodigiano sono rimasti 9 capi di imputazione, per furto aggravato e ricettazione. Gli altri imputati sono S. D. P., 43 anni, di Piatela (Sondrio), M. A. G. T., 66 anni, di Magenta, G. G., 69 anni, di Avellino, uno dei presunti capi, e A. T., 72 anni, di Legnano.

Già da mesi le questure di Piemonte e Lombardia sospettavano un’unica grande regia dietro il moltiplicarsi di furti nei magazzini di medie dimensioni, e le indagini avevano avuto un’accelerazione quando, il 23 giugno del 2011, uno dei tir della banda aveva schiacciato una volante della polizia mentre fuggiva dopo un tentativo di furto di cioccolatini alla Pernigotti di Novi Ligure. Si era così scoperto che davanti e dietro ai tir c’erano auto - staffetta, e partendo da quelle si erano ricostruiti i rapporti, analizzando i filmati dei caselli.

La merce finiva rivenduta al Sud ma anche in supermercati e discount nelle province di Milano e di Reggio Emilia. Si trattava di detergenti, cosmetici, scarpe, filati, giocattoli, alimentari, persino pannelli fotovoltaici. Erano stati ritrovati beni per due milioni di euro. Il verdetto a breve.

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