Frecciarossa deragliato nel Lodigiano: chiesti altri cinque rinvii a giudizio

Sono due operai e due responsabili di Alstom e il direttore produzione di Rfi: la Procura “scagiona” i vertici aziendali. Altri tre operai, di Rfi, sono già sotto giudizio abbreviato

Scendono da dieci a cinque gli imputati di cui è chiesto il rinvio a giudizio dalla Procura di Lodi, nello stralcio per rito ordinario, per il deragliamento del treno Frecciarossa Milano - Salerno delle 5.30 del mattino del 6 febbraio 2020 in corrispondenza di uno scambio del Posto movimento Livraga, al confine con Ospedaletto Lodigiano. All'esito degli interrogatori resi in udienza preliminare e del vaglio di documentazione che in precedenza non era stata esibita alla Procura, il pm Domenico Chiaro ha chiesto di processare quattro dipendenti di Alstom Ferroviaria e uno solo per Reti Ferroviarie Italiane. Per Alstom, che aveva prodotto e venduto a Rfi un attuatore per scambi che funzionava al contrario, a causa dello scambio di due fili all’interno, il pm ha chiesto di mandare a giudizio l’operaio interinale che nel giugno del 2018 avvitò i morsetti, Marco C., 33 anni, il tecnico che aveva collaudato quell’attuatore, Giovanni I., 57 anni, il responsabile della costruzione di quei componenti Andrea M., 46 anni, e il responsabile della progettazione Francesco M., anche lui di 46 anni. Sul fronte Rfi l’unica richiesta di rinvio a giudizio è stata per il direttore della produzione in carica all’epoca dei fatti, Valerio G., 66 anni. Il pm ha chiesto invece il proscioglimento per gli altri cinque imputati tra i quali l’allora Ad di Rfi Maurizio Gentile e l’ad e presidente di Alstom Ferroviaria Michele Viale.

Il sindacato Filt Cgil Lombardia, con l’avvocato Ettore Zanoni, ammesso parte civile nel procedimento, a tutela della sicurezza dei trasporti, si è associato alle richieste del pm, riguardo alle sole figure dirigenziali e non agli operai.

Le cinque richieste di rinvio a giudizio si aggiungono alle tre richieste di condanna, nello stralcio di udienza preliminare per rito abbreviato condizionato, già avanzate dal pm Chiaro a carico di tre dipendenti Rfi: gli operai Luca F., 41 anni, Bruno S., 34, e il responsabile della loro formazione Stefano G., 47 anni. Le richieste di pena sono state da 3 a 3 anni e mezzo di reclusione, le imputazioni di disastro ferroviario, duplice omicidio e lesioni gravi plurime, colposi.

I rinvii a giudizio e le eventuali condanne in abbreviato saranno decisi dal gup Francesco Salerno il 3 luglio prossimo.

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