Fragilità e conversione nelle Ceneri

Ieri il rito che introduce la Chiesa nel periodo di Quaresima

«Al Papa da domani (oggi per chi legge, ndr) manifesteremo con monsignor Baggini e gli altri Vescovi lombardi tutta la nostra vicinanza, tutto il nostro affetto e la nostra gratitudine per quello che ci ha insegnato in questi anni, e a lui assicureremo il ricordo nella preghiera». Così il vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi, ieri in cattedrale, ha voluto esprimere un pensiero per Benedetto XVI che lunedì 11 febbraio aveva annunciato le proprie dimissioni: da oggi fino a sabato infatti monsignor Merisi compirà con tutti i Vescovi lombardi la visita “ad limina”, visita che avviene ogni cinque anni e che per la Lombardia cade proprio in questi giorni. E al Santo Padre e al suo messaggio per la Quaresima 2013 (riportato nei libretti lasciati a disposizione dei fedeli in cattedrale), monsignor Merisi ha fatto riferimento nell’omelia di ieri, durante la messa delle 18 che ha compreso il rito delle Sacre Ceneri. «Nel suo messaggio il Papa parla del rapporto tra fede e carità, delle scelte che fanno riferimento al grande amore di Dio - ha affermato Merisi -. Il Santo Padre cita Giovanni Evangelista che scrive “abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi”. Tutta la vita cristiana è rispondere all’amore di Dio. Cominciamo così la Quaresima, mi auguro a partire da un rinnovato impegno di preghiera personale data innanzitutto dal nutrimento della Parola di Dio». Il Vescovo ha quindi illustrato il doppio significato della liturgia del Mercoledì delle Ceneri. «Da una parte la conversione come educazione della volontà, favorita dall’abitudine al sacrificio; dall’altra il ricordo della fragilità umana che malattia e morte evidenziano, ma la morte stessa ci porta all’incontro con l’amore di Dio che dà senso compiuto alla vita». In particolare, è stato al termine dell’omelia che il Vescovo ha benedetto le Ceneri, poi imposte sul capo ai presenti: dapprima ai concelebranti monsignor Claudio Baggini vescovo merito di Vigevano, monsignor Iginio Passerini vicario generale, il Capitolo della cattedrale, i superiori del seminario; poi ai diaconi, ai seminaristi e a tutti i fedeli. «Convertiti e credi al Vangelo», sono le parole pronunciate per ogni persona che si è avvicinata in processione all’altare. «Secondo la tradizione l’imposizione delle Ceneri risale al settimo secolo per i peccatori pubblici e attorno all’undicesimo per tutti i fedeli. È però soprattutto un invito alla conversione del cuore, a ritornare al nostro Dio misericordioso la cui parola è parola di vita e di salvezza», ha aggiunto Merisi. E in una celebrazione caratterizzata dall’essenzialità, con i paramenti violacei dei sacerdoti e la sola voce di don Piero Panzetti a guidare i canti, il Vescovo ha concluso: «Le Ceneri ci introducono nel cammino penitenziale che ci porterà verso il triduo pasquale; tutta la persona è chiamata in causa con la preghiera, il sacrificio, la conversione. Una chiarezza e una totalità che sta nella stessa prospettiva proposta, nell’Anno della Fede, dal Papa».

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