
Fra 3 anni pronta la Torre di Lodi
Zucchetti presenta il suo grattacielo
Sarà irriconoscibile. Più slanciato, all’avanguardia e capace di rispettare l’ambiente. Tra tre anni il Pirellino non sarà più lo stesso, al suo posto sarà realizzata la Torre di Lodi, che porterà la firma della Zucchetti, proprietaria del grattacielo lodigiano, e di Marco Visconti, il famoso architetto che ha progettato l’intervento.
Nella giornata di ieri, presso il Politecnico di Milano, i diretti interessati hanno presentato il piano in tutti i suoi dettagli, con tanto di plastico a rappresentare l’opera così come diventerà in futuro. Seduto tra il pubblico c’era anche Domenico Zucchetti, fondatore della software house, intento a chiedere a tutti i partecipanti che cosa pensassero dell’idea: «A me piace molto - commenta il numero uno del colosso informatico che ha passato il testimone alla figlia Cristina -, sarebbe stato difficile fare qualcosa di meglio, anche perchè gli spazi sono limitati, a fianco c’è un centro commerciale».
Il Pirellino ospiterà gli uffici dell’azienda e accoglierà al suo interno circa trecento dipendenti, ora dislocati in più sedi sul territorio. «Alla base della Torre - spiega l’architetto Visconti - ci sarà una nuova piastra di uso pubblico che avrà tre specchi d’acqua su ogni lato e una zona verde, le vasche saranno indispensabili per rinfrescare l’ambiente all’interno. Il progetto prevede un grande involucro trasparente in grado di contenere gli uffici, coloro che ci dovranno passare la giornata non avranno però problemi: ci saranno delle protezioni, in modo che sia possibile lavorare al computer senza disagi. All’esterno ci sarà infatti una trama metallica». L’involucro naturale sarà caratterizzato da alcune “linee vibranti” che rappresentano l’essenza del lavoro intellettuale.
Isolamento termico, ventilazione naturale attivata tramite camino solare ed energie rinnovabili completano l’abc della nuova costruzione.
La scala sarà rifatta e saranno inseriti due nuovi ascensori. I visitatori e i dipendenti potranno sfruttare due accessi differenziati: il primo, per i lavoratori, si troverà a pian terreno e sarà direttamente collegato ai parcheggi e ai mezzi pubblici; il secondo, per consulenti o corsi sarà affacciato alle fontane e al nuovo piano pensile.
La sfida è stata quella di unire in un solo progetto diverse esigenze, quelle del cliente e quelle dei cittadini, senza dimenticare la creatività, la funzionalità e il risparmio energetico. Il palazzo di via Grandi, secondo lo stile firmato Visconti, dovrà essere semplice da pulire e da mantenere, ma anche facile da “smontare e riciclare” in futuro. «Progettare in modo sostenibile è qualcosa di complesso - spiega l’architetto -, in questi casi ci trovavamo davanti a una costruzione complicata, compatta e con un attacco a terra pensato più per respingere le persone che per attirarle».
Al momento non si conoscono ancora i costi della riqualificazione dell’immobile, i costruttori dovranno essere scelti con cura, soprattutto perché non sarà semplice realizzare ciò che fino a questo momento è stato disegnato su carta.
Insomma, il Pirellino non sarà più lo stesso. Manterrà i suoi 4.400 metri quadrati di superficie, la sua altezza di 50 metri e i suoi 14 piani, ma tutto il resto lascerà spazio alla modernità.
Una concezione dell’edificio che non ha nulla a che vedere con quella degli anni Settanta, il decennio in cui il Pirellino è stato costruito. Per usare le parole di Visconti, «l’architettura è un film aperto, ciò che si costruisce resta lì». E diventa un pezzo di vita per tutti quelli che ci passano accanto.
Fra tre anni al posto del vecchio Pirellino del centro commerciale ci sarà la Torre di Lodi, il grattacielo destinato a diventare la sede più prestigiosa della Zucchetti. Ieri al Politecnico di Milano la presentazione del progetto firmato dall’architetto Marco Visconti
© RIPRODUZIONE RISERVATA