Finti carabinieri, caccia alla Subaru blu

I comandi di Lodi

e San Donato Milanese

al lavoro: si cerca

una banda che

agisce su una Subaru

Una Subaru blu. A bordo tre finti carabinieri: uno con una folta barba, tutti e tre muniti di tesserino dell’Arma e ricetrasmittenti. Sono queste le poche tracce sulla banda che ha imperversato nei giorni scorsi nel Lodigiano e che ora ha sconfinato nel Sudmilano, dopo aver colpito anche nel Cremasco e nel Trevigliese. Si tratta di italiani, che hanno tradito un evidente accento napoletano, fin troppo pronunciato, tanto da sembrare artefatto agli occhi dei testimoni durante l’ultimo colpo a cascina Gaita, a Settala. Probabilmente la stessa banda che ha firmato vari blitz nel Lodigiano. Composta quasi sicuramente da più persone rispetto alle tre che ogni volta mettono a segno il furto, scambiandosi tra di loro. È il quadro che emerge dalle indagini dei carabinieri di Lodi e dei colleghi di San Donato, che ora dovrebbero mettere a fattor comune le energie per bloccare i malviventi.

Da un primo confronto è apparso lampante l’identico modus operandi dei finti carabinieri, che colpiscono razziando le abitazioni . Ma allo stesso tempo sono state evidenziate delle piccole discrepanze. Ad esempio i truffatori hanno sempre agito in tre, rigorosamente in borghese e con un tesserino fasullo, ma in una segnalazione sono stati avvistati con pettorina catarifrangente dell’Arma su una Subaru grigia a Fontana (Lodi). Eppure, lo stesso modello della vettura ma colore diverso, blu scuro, è riapparso nel blitz a Settala. Poi c’è il finto carabiniere dalla folta barba riconosciuto a Settala, che invece non avrebbe preso parte agli altri assalti. Particolari messi a fuoco confrontando anche alcune immagini isolate da sistemi di videosorveglianza. Non decisivi, perché l’auto può anche essere stata riverniciata o semplicemente un’altra e l’identità dei componenti della banda modificata con mille accorgimenti tra i quali una barba posticcia. Intanto sono più di dieci i colpi messi a segno a cavallo fra tre province: nel Cremasco (Offanengo, Agnadello, Soncino, Oscasale), nel Lodigiano (Lodi, Fontana, Cornegliano, Sant’Angelo, Valera Fratta e Casalmaiocco) e nel Sudmilano (Settala, oltre ad una segnalazione a Paullo).

Intanto dai militari c’è l’appello alla prudenza: «I carabinieri non vanno a casa di nessuno senza divisa». E comunque nelle vicinanze ci deve sempre essere un’auto con personale in uniforme. È importante quindi verificare sempre l’identità di ogni sconosciuto che suoni alla porta, telefonando subito al 112. Sempre. Può bastare una telefonata di verifica a convincere i ladri ad andarsene. Non lasciare mai gioielli e oggetti di valore nel primo cassetto del comodino della camera da letto: quello è il primo posto dove i ladri vanno a colpo sicuro.

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