Finanziamenti ad Hamas: sequestrati computer a uno studente di Sant’Angelo

PERQUISIZIONI La polizia di Stato trova materiale informatico nascosto nell’intercapedine di un appartamento

A seguito dell'esecuzione di 9 misure cautelari disposte dalla Procura della Repubblica di Genova, nell’operazione Domino per l’ipotesi di finanziamento di attività terroristiche del gruppo palestinese Hamas, che ha portato all’arresto tra gli altri del presidente dei Palestinesi in Italia Mohammad Hannoun, la polizia di Stato ha perquisito anche l’appartamento di Sant’Angelo Lodigiano in cui vive uno studente: sono stati sequestrati alcuni computer, nascosti nell’intercapedine di una parete dell’ alloggio, e numerosi altri dispositivi elettronici che saranno sottoposti ad analisi nei prossimi giorni.

Nell’ambito della indagine condotta, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo di Roma, dalla polizia di Stato (Questura di Genova-D.I.G.O.S, col raccordo operativo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione di Roma) e dalla guardia di Finanza (GICO di Genova e Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma), sabato sono state eseguite, nei confronti delle persone sottoposte a misura cautelare, tutte palestinesi, e di altri indagati, un totale di 17 perquisizioni, personali e locali (incluse le tre sedi dell’ABSPP a Genova, Milano e Roma), che hanno interessato anche le province di Torino, Bologna, Bergamo, a carico di un avvocato, Firenze, Monza Brianza, Lodi e Modena. Le attività, proseguite sino alla tarda sera, hanno permesso di raccogliere ulteriori elementi che (fatta salva la presunzione di non colpevolezza) si ritiene riscontrino il quadro indiziario in base al quale è stata emessa l’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali. Si segnala in particolare il sequestro di denaro contante per una somma complessiva di circa 1.080.000 euro, detenuti non solo nelle sedi della ABSPP, ma anche in alcune delle dimore nella disponibilità delle persone perquisite. In un caso, il contante (per circa € 560.000) era stato occultato in un vano appositamente ricavato in un garage a Sassuolo. Le precedenti indagini, durate tre anni, avrebbero documentato anche un passaggio di mano di oltre 200mila euro in contanti in un appuntamento presso il casello A1 di Lodi.

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