
Festa a sorpresa a Lodi in Broletto per gli 80 anni di Pasqualino Borella, il decano dei fotografi lodigiani
Il compleanno Gli auguri da tutti gli amici del «Cittadino». Il direttore Rinaldi: «Pasqualino è un sincero amico del nostro giornale, un professionista esemplare, un esempio di abnegazione e rettitudine a cui deve ispirarsi chi inizia la professione giornalistica»
Lodi
È arrivato in anticipo come sempre, con la fedele compagna di vita al seguito, la sua Nikon. Ha visto tutto, o quasi, in una vita di scatti, e non è facile stupirlo. Eppure, quando ha capito che non c’era nessuna convocazione di servizio, ma solo una sorpresa per le 80 primavere, gli occhi tradivano una certa emozione.
Tra emozioni e ricordi, domenica mattina, una piccola delegazione fatta da componenti di istituzioni e persone che hanno condiviso con lui pezzi di vita e di lavoro, si sono riuniti per celebrare gli 80 anni del fotoreporter, e colonna de «Il Cittadino», Pasqualino Borella. Dai sindaci Andrea Furegato di Lodi, città d’adozione, e Alessandro Ciusani di Orio Litta, paese natale, fino a Ferruccio Pallavera e Aldo Papagni, a lungo direttore e vicedirettore de «Il Cittadino», fino a Mauro Rancati, caposervizio a «Il Cittadino» poi firma di «La Repubblica», e ancora Andrea Ferrari (oggi segretario provinciale del Partito Democratico, già assessore del Comune di Lodi), Alberto Prina di Progetto Immagine e tra i fondatori del Festival della Fotografia Etica, Mauro Sangalli, segretario generale dell’Unione Artigiani. A Borella i riconoscimenti formali dei due comuni e anche un omaggio, un poster creato con l’intelligenza artificiale che ne racconta il profilo - con l’immancabile bicicletta, la giacca, il richiamo all’innovazione, che ha saputo sempre anticipare - nella sua amata Lodi, quella comunità raccontata in una vita di scatti.
Il direttore de «il Cittadino» Lorenzo Rinaldi, impegnato in mattinata a un altro evento organizzato sul territorio, ha voluto ricordare questo speciale traguardo con queste parole: «Pasqualino è un sincero amico del nostro giornale, un professionista esemplare, un esempio di abnegazione e rettitudine a cui deve ispirarsi chi inizia la professione giornalistica. È una eccellenza del nostro territorio, che ama e conosce: è una memoria a cui tanti di noi nel corso degli anni si sono affidati. A Pasqualino, discreto e insostituibile, gli auguri più affettuosi miei personali e di tutto “il Cittadino”».
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