Ferrari: «Rifiuti, linea dura con i furbetti»

«Più di 250 multe. Per un valore di 35mila euro». L’assessore all’ecologia Andrea Ferrari traccia un bilancio della raccolta differenziata e sulle discariche abusive annuncia la linea dura: «Il modello non è quello dei “T-red”, ma di accompagnare il cambiamento. Siamo invece severi con chi fa il furbo», sottolinea. L’esponente della giunta Uggetti dichiara che entro la primavera il porta a porta arriverà in tutta la città, a breve saranno realizzate nuove case dell’acqua e su Expo 2015 sostiene che sono state 13mila le presenze a Lodi. Dal 2005 in giunta a Lodi, il rappresentante Pd assicura anche che terminerà «l’esperienza in Comune con la fine del mandato di Uggetti».

In questi giorni il Pm10 ha già superato i livelli di guardia. Per limitare lo smog riproporrete le domeniche senz’auto?

«Il blocco del traffico non serve assolutamente a nulla né in una singola città né in più comuni. Servono interventi di carattere strutturale che non competono al Comune di Lodi. È la Regione Lombardia che deve attuare una serie di politiche mirate, anche in seguito ad alcuni rilievi fatti dalla Commissione europea. L’Ue ha sanzionato l’Italia per ben due volte e in particolar modo in entrambe le sanzioni era presente la Regione Lombardia come una regione poco attenta alle politiche su questi temi. La Regione ha presentato di recente un piano che dovrà essere vagliato, ci auguriamo possa trovare approvazione».

Cosa può fare di concreto il Broletto?

«Di certo il Comune di Lodi non rimane fermo. Noi stiamo facendo da tanti anni degli interventi di natura strutturale che sono quelli più importanti. Abbiamo aderito al “patto dei sindaci”, una decisione che è la premessa di una serie di politiche e misure che sono state portate avanti. L’ultimo degli interventi è l’impianto di teleriscaldamento, che ormai raggiunge i 22 chilometri di estensione e copre una quota di circa 30mila abitanti equivalenti. Sono stati poi piantati 2mila nuovi alberi, è stato rivolto un invito a ridurre l’utilizzo delle auto da parte dei dipendenti comunali, è stato tagliato il parco auto del municipio, sono state istituite diverse “zone 20” per limitare la velocità dei mezzi in centro, sono stati previsti molti interventi sulla rete ciclabile e negli anni abbiamo messo in campo una riqualificazione energetica degli edifici comunali».

Quali sono le prossime tappe dell’estensione del “porta a porta”?

«Il piano doveva terminare entro la prossima estate, ma lo anticiperemo a marzo estendendo a tutta la città il sistema del porta a porta nella raccolta rifiuti. Entro l’anno il sistema sarà portato a San Fereolo, poi le ultime due zone che restano sono Albarola e San Bernardo. Successivamente porteremo avanti altri tre progetti: torneremo con una campagna mirata in centro storico, dove era partito anni fa il porta a porta; faremo anche delle valutazioni per una riduzione complessiva delle tariffe, in questo caso dal 2017; e la terza operazione sarà introdurre in via sperimentale la tariffa puntuale».

Resta però la “piaga” dell’abbandono di rifiuti. Come contrastare questo fenomeno?

«Da quando è partito il porta a porta sono quasi scomparsi gli abbandoni di ingombranti. Dal mese di giugno da quando siamo partiti con l’ulteriore estensione del porta a porta non è più molto diffuso l’abbandono di frigoriferi, divani e altri oggetti. Abbiamo avuto pochissimi casi. Prima c’erano stati dei casi in via Torino, viale Milano, in zona Selvagreca. Alla piazzola ecologica di Linea gestioni si è registrato anche un maggior conferimento di ingombranti. Rimane un utilizzo non sempre corretto della differenziata da parte dei cittadini, usando i cestini in modo non regolare e lasciando rifiuti vicino alle campane del vetro. È fastidioso da vedere, ma dal punto di vista economico è meno impattante rispetto al ritiro di ingombranti. Il merito principale dei risultati del porta a porta è dei cittadini».

Quante sono multe sono state date a chi fa il furbo?

«In servizio ci sono quattro tutor dell’ambiente, che svolgono dei controlli, ma il loro obiettivo non è quello punitivo. Il modello non è quello dei “T-red”, ma di accompagnare il cambiamento. Siamo invece severi con comportamenti reiterati e con chi fa il furbo. Dal primo gennaio ad oggi sono state date 256 multe, per un valore di 35mila euro. Il costo medio di un verbale è di 138 euro. Le sanzioni sono così divise: l’11 per cento sono mega multe da 500 euro per abbandoni, il 6 per cento sono le sanzioni da 50 euro per il mancato rispetto dei giorni di esposizione, il 37 per cento sono multe da 100 euro per la mancata raccolta differenziata, il 46 per cento sono le sanzioni per il deposito dei sacchettini a fianco dei contenitori».

Il taglio degli alberi quest’anno ha scatenato un fiume di polemiche. Verranno fatte operazioni di abbattimento anche l’anno prossimo?

«Qualche pianta dovrà essere tagliata e abbattuta. Non lo facciamo a livello discrezionale, ma avvalendoci di professionisti esterni, che tramite Astem ci indicano quelle pericolose per la città. Esistono città dove la caduta degli alberi ha causato incidenti anche mortali, su questo non si scherza. Nello stesso tempo vogliamo continuare la politica delle piantumazioni: tra dicembre e gennaio pianteremo circa 250 piante, rispetto alle 50 circa che erano state tagliate; il saldo è decisamente positivo».

Quali sono i progetti in campo per i parchi pubblici?

«Lodi è una città che ha aumentato il suo numero di parchi in questi anni. Vogliamo tenere più aperto il “giardino delle età” di via delle Orfane, un nuovo parco cittadino in centro. Sull’Isola Carolina l’obiettivo è avere il parco riqualificato e pronto entro l’estate del 2017. Faremo anche una nuova area cani a San Bernardo, nel parco di fronte alll’oratorio»

Il bando per le nuove case dell’acqua è stato piuttosto travagliato. Quando saranno pronti i nuovi impianti?

«Il bando è stato faticoso. Abbiamo cercato di spremere un’arancia che era già spremuta. Abbiamo ottenuto dai privati oltre ciò che era possibile. L’assegnazione è stata fatta. Stiamo lavorando per un sopralluogo tecnico e saranno entro primavera installate le prime tre case dell’acqua: in via Lodivecchio, Campo Marte e Olmo. E poi entro l’anno proseguiremo con le altre previste: a San Bernardo, centro storico e Piarda Ferrari».

“Expo” è finito, ma alcuni dei progetti di Lodi per l’esposizione universale sono ancora al palo: il simbolo è la cattedrale vegetale. Come mai?

«Per noi l’Expo inizia dal primo novembre. Abbiamo sempre pensato come tavolo territoriale di fare dei progetti che non fossero effimeri, dei fuochi d’artificio da sparare nel periodo di Expo. Abbiamo puntato su operazioni strutturali per la città e che diventassero dei modelli di sviluppo turistico. In questo abbiamo centrato molti degli obiettivi, come l’area camper, la navigazione sull’Adda. Ci avrebbe fatto piacere vedere la cattedrale vegetale inaugurata durante Expo, ma è stata un’operazione complessa. Siamo partiti in tempo e abbiamo recuperato risorse anche dai privati. L’area scelta, dall’artista Giuliano Mauri prima di morire, è delicata. Nel giro di un mese contiamo di bandire l’appalto per le 105 fondazioni nel terreno. Il nostro obiettivo è di inaugurare l’opera dopo la primavera».

Ci sono dei numeri sui vari eventi organizzati a Lodi?

«Abbiamo avuto quasi 13mila presenze da maggio a ottobre nel territorio. Circa un migliaio di persone hanno partecipato alle iniziative cicloturistiche ed enogastronomiche, oltre 4mila persone hanno navigato sull’Adda, oltre 6mila visto le due mostre proposte (quella dedicata a Mauri e quella sulla ceramica artistica, ndr)».

Passiamo alla delega sul lavoro. Quali misure avete messo in atto per limitare l’emorragia occupazionale?

«Per legge il Comune non ha competenze specifiche sul lavoro. Abbiamo voluto istituire una delega come segnale politico importante. Abbiamo lavorato anche a soluzioni innovative per mettere alle aziende di non abbandonare la città e fare diventare Lodi un punto attrattivo, il modello è quello dell’Icr. Ci siamo messi a “muso duro” invece davanti ai cancelli di alcune aziende, come nel caso della ex Poleghi, perché riteniamo che certe forme di provocazione e di utilizzo dei lavoratori come pedine da spostare non sono accettabili. Su altre vicende, come sull’Euticals, il Comune è stato luogo in cui le parti si sono incontrate».

La delega della pace non la distoglie da altri compiti più impegnativi? In diversi casi è stato costretto anche ad allontanarsi da Lodi…

«Io dico di no, perché oggi ci vuole coraggio anche nelle amministrazioni a tenere la delega della pace, che vuole non percorrere modelli passati di pacifismo. Oggi anche in tempi di crisi si può parlare di pace. Questo vuol dire mettere in campo una serie di processi, che non sono solo marce della pace, ma comprendono una serie di altre iniziative. Bisogna tenere insieme accoglienza e solidarietà, per dare una risposta che sia il meno egoista possibile».

Secondo fonti ben informate, lei sarebbe pronto a correre anche per fare il segretario cittadino Pd. È vero?

«Al momento non c’è nessuna ipotesi concreta. E comunque questo non è un argomento di carattere amministrativo, ma è di carattere politico».

Si riconosce nella politica del premier Renzi?

«Riconosco Renzi come segretario del mio partito. Sono d’accordo su tante cose che fa, su altre ho qualche dubbio. Non mi piacciono le etichette, sono dell’idea che se si opera all’interno di un’organizzazione ci vuole senso di lealtà verso chi governa quell’amministrazione».

Fa l’assessore dal 2005. Quali sono i suoi progetti per il futuro?

«Per me è giusto che un’esperienza amministrativa e di giunta non superi i due mandati. Se non ci fosse stata l’interruzione di mandato (nel 2013 con l’arrivo di un commissario, ndr), avrei terminato il mio secondo mandato con l’ex sindaco Lorenzo Guerini. In questo caso terminerò la mia esperienza in Comune con la fine del mandato di Uggetti. Sono convinto che si può anche non vivere solo di politica con incarichi di primo piano, la politica può essere anche solo una passione. Sono pronto a rientrare dove svolgevo le mie attività professionali, ma anche a valutare nuove opportunità che ci potranno essere».

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