Ferrari “dà la caccia” ai furbi dei rifiuti

Dal sacchetto blu firmato Ikea che tiene sulla spalla estrae uno, due, tre sacchetti imbottiti di rifiuti. Tenta di pigiarli nel cestino da passeggio all’angolo tra via Fascetti e via Lombardo, ma con una certa fatica. L’assessore all’ecologia Andrea Ferrari lo vede, inchioda e scende subito dalla macchina: «Cosa sta facendo? Non può lasciare qui i sacchetti». L’uomo, un italiano sulla cinquantina, si giustifica dicendo che stava cercando il solito cassonetto, «era lì ma non c’è più». E già, sono stati rimossi, anche nel quartiere di San Fereolo. Ferrari spiega al cittadino che ormai è arrivato il “porta a porta” e che ora deve adeguarsi, mentre il suo interlocutore sostiene di non saperne nulla e afferma di risiedere in via Solferino e di essere arrivato a piedi fin lì, proprio per buttare la spazzatura. Alla fine raccoglie tutte le borsine disseminate lì attorno, le rimette nel saccone targato Ikea e se ne va, diretto (forse) verso la piazzola ecologica.Ieri il sopralluogo dell’assessore a San Fereolo dopo la recente abolizione dei cassonetti. La lotta all’abbandono selvaggio è difficile, ma Andrea Ferrari è molto soddisfatto di come i residenti del popoloso quartiere hanno risposto alla novità della raccolta rifiuti “porta a porta”, introdotta da lunedì.

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