Fermata una banda di “maranza” a Piacenza: uno dei cinque componenti è un 17enne lodigiano

Criminalità giovanile Con la violenza si facevano consegnare soldi e sigarette elettroniche dai ragazzini fuori dalle scuole. Agivano anche sui social con la minaccia di diffondere i video dei pestaggi

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C’è anche un 17enne nordafricano residente nel Basso Lodigiano nella banda di “maranza”, fermata dalla questura di Piacenza, che era diventata il “terrore” dei ragazzini della città emiliana.

Nella mattinata dello scorso 24 settembre, gli investigatori della Mobile, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione personale e locale emesso a carico di cinque minorenni, indagati a vario titolo per rapina, estorsione e lesioni, che sono stati quindi colpiti dalla misura di prevenzione dell’avviso orale.

Il modus operandi è lo stesso purtroppo già visto in diverse altre occasioni, anche nei centri maggiori della Provincia di Lodi: richieste di denaro oppure di sigarette elettroniche con l’uso della violenza.

Ma questa volta, come hanno accertato gli investigatori piacentini, il livello si era decisamente alzato: perché il branco era solito agire anche sui social network, minacciando di diffondere i video dei pestaggi e delle aggressioni delle vittime se non fosse pagata un’ulteriore somma di denaro.

In occasione delle perquisizioni, sono stati sottoposti a sequestro i telefoni cellulari degli indagati.

«Le indagini sono infatti tuttora in corso - dicono dalla questura di Piacenza - anche per individuare quante più vittime possibile, atteso il forte timore che incutevano i giovani sottoposti ad indagini, nei confronti di chi aveva la sfortuna di capitare sotto tiro; si ritiene che le vittime che non hanno segnalato gli abusi possano essere numerose».

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