Febbre del Nilo,

nuovi controlli

Nel territorio isolato più volte il virus, ieri l’ennesimo invio all’Istituto zooprofilattico del capoluogo

per le analisi: le raccomandazioni rivolte ai Comuni

Controlli serrati per la febbre del Nilo. Ieri mattina nuove zanzare raccolte nel Santangiolino, nella Bassa e a Lodi, sono state inviate all’Istituto zooprofilattico di riferimento, di fronte al Parco tecnologico padano. I tecnici, attraverso gli esami di biologia molecolare, ricercheranno il virus della West Nile. E l’Asl, dopo gli oltre 18 casi isolati nel territorio, alcuni dei quali quest’estate, sta ricorrendo ai ripari.

«Abbiamo individuato i tre punti del territorio vicino all’acqua - commentano il direttore del dipartimento medico Eugenio Ariano, il responsabile del dipartimento veterinario Enrico Rossi e i veterinari Claudio Bovera e Luigi Galimberti -. L’obiettivo è individuare la situazione virale, visto che il Lodigiano è considerato zona infetta». Nel Lodigiano un cavallo è risultato positivo alla profilassi e ad agosto ci sono stati 4 casi in Pianura padana, uno a Parma, uno a Modena, uno a Cremona e uno a Pavia. L’Asl effettua i controlli, oltre che sulle zanzare, sugli equini e sull’avifauna.

«Per i cavalli esistono i vaccini - commenta Galimberti -. Per la cattura, che avviene circa ogni 15, 20 giorni, durante l’estate e l’autunno, viene collocato un bicchiere contenente azoto. Le zanzare vengono attirate e poi sospinte nella rete». Per quanto riguarda l’uomo, i soggetti più a rischio sono gli individui fragili. Nel 2013 sono stati confermati in Lombardia 10 casi di meningo-encefalite dal virus della West Nile, una malattia che può essere molto pericolosa. Una delle persone coinvolte era residente a Lodi e trascorreva le sue giornate a Melegnano. L’incubazione, a partire dalla puntura della zanzara, varia tra 2 e 21 giorni. Gli uccelli sono considerati il serbatoio della malattia, le zanzare possono trasmetterla ai cavalli e all’uomo. Lo scorso aprile, l’Asl guidata dal manager Fabio Russo ha incontrato i sindaci del Lodigiano per elaborare un piano di azione con l’obiettivo di ridurre la presenza di zanzare ed evitare la diffusione della malattia. «Nel Lodigiano – precisa Ariano – l’attenzione resta molto alta. Già dallo scorso inverno è stato chiesto ai Comuni di rafforzare gli interventi di lotta alle zanzare e di informare sulle misure preventive che possono essere messe in atto dai cittadini. Le attività di disinfestazione comunali sono fortemente raccomandate; occorrono interventi diffusi su tutto il territorio ed è indispensabile che siano ben coordinati». I privati, invece, devono stare attenti a non abbandonare riserve di acqua in giardino e nei vasi, a non versare l’acqua stagnante nei pozzetti e a trattare le acque dei pozzetti con appositi larvicidi.

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