Farmacia dell’ospedale: «Multa per il deposito, dov’è la trasparenza?»

Cinque stelle all’attacco dell’Azienda Farmacie comunali, dopo l’interrogazione del deputato Danilo Toninelli sulla «scorretta conservazione dei farmaci» nel punto vendita all’interno dell’ospedale Maggiore. A rispondere ci ha pensato direttamente il ministro, Beatrice Lorenzin, la quale, nel riepilogare i controlli, le prescrizioni e i lavori eseguiti dall’Azienda, “svela” l’applicazione, lo scorso 22 luglio, di una sanzione amministrativa per il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie. «La premessa del ministro è che i farmaci sono stoccati in condizioni consone - dice Massimo Casiraghi, insieme agli attivisti Pio Gigliotti e Raffaela Pastore -, la storia inizia a giugno quando, in seguito a una segnalazione anonima arrivata ai consiglieri regionali, abbiamo fatto una segnalazione all’ex Asl, che è uscita e ha riscontrato le stesse anomalie. Il 23 giugno l’Azienda Farmacie ha comunicato l’inizio dei lavori, durati due settimane, poi è arrivata la sanzione. Ci hanno dato degli allarmisti, ci hanno detto che sfruttavamo le paure della gente, il segretario cittadino del Pd ha detto che era tutto a posto. Se c’è una sanzione, non è vero che era tutto a posto. Perché il presidente Mondani non ha detto niente? Come mai gli amministratori vengono meno al principio di trasparenza? Chiediamo a Mondani e al commissario di chiarire la vicenda, con l’importo della multa. Mondani e i consiglieri per rispetto della cittadinanza si dimettano, avrebbero già dovuto dare risposte corrette senza bisogno che la questione finisse in Parlamento».

Il cda dell’azienda ieri è intervenuto sulla questione con un comunicato: «La risposta del ministro della Salute non fa che confermare quanto già era emerso chiaramente dai verbali delle ispezioni dell’Agenzia per la tutela della salute (ex Asl) e dalle dichiarazioni rilasciate dai vertici dell’Azienda Farmacie comunali, vale a dire che i farmaci erano conservati in condizioni idonee, indipendentemente dalle lievi inadeguatezze rilevate nei locali provvisoriamente adibiti a magazzino. L’esigua entità della sanzione comminata ad Afc a seguito di tali ispezioni - 34 euro, a cui vanno aggiunti 30,98 euro di spese di procedimento e 06,60 euro di spese postali, per un totale di 71,58 euro - testimonia peraltro quale sia l’effettiva consistenza della questione».

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