L’ex presidente del Fanfulla Calcio, per la precisione la Ac Fanfulla 1874 srl, Angelo Antoniazzi, 58 anni, di Sordio, è stato mandato a giudizio con l'accusa di mancato pagamento dell’acconto Iva della società per l’anno 2006, per un importo di 82.791 euro. Il processo si è aperto ieri con l’ammissione delle prove ed è stato rinviato alla metà di maggio per iniziare ad ascoltare i testimoni dell'accusa.
La sede della società era stata oggetto di un accesso della guardia di finanza all’inizio del 2008, con l'acquisizione di documenti anche presso il commercialista che seguiva la squadra. A seguito di questa attività di controllo sono scattate contestazioni dell'Agenzia delle entrate, e, dato che la presunta irregolarità Iva supera i 50mila euro, è scattata anche la denuncia alla procura della Repubblica della persona che all'epoca dei fatti contestati rivestiva la carica di presidente. Per legge, l’acconto avrebbe dovuto essere versato entro la fine di dicembre del 2007.
L’avvocato difensore, Gianluigi Bonifati, potrebbe tentare una difesa nel merito: «Innanzitutto Antoniazzi all'epoca era presidente della società da pochi mesi. E anche per questo bisogna capire se davvero il reato può essere a lui contestato, dato che mi risulta che in quel momento la società non avesse a disposizione le risorse necessarie per pagare quell'anticipo Iva». L’inchiesta in procura era stata formalmente aperta solamente alla fine del 2010 mentre l’accertamento del reato era avvenuto nel giugno del 2009. Non si esclude che l'intero procedimento possa infine concludersi con una prescrizione prima del verdetto definitivo, in eventuali gradi di giudizio superiore. Da chiarire se poi il debito del Fanfulla verso il fisco fosse stato sanato o meno.
Non si tratta dell’unico procedimento per reati fiscali che si è aperto in questi giorni in tribunale a Lodi: mancati o tardivi pagamenti di tasse oltre determinati importi o di contributi previdenziali comportano infatti per legge anche la denuncia alla procura della Repubblica, che si aggiunge a sanzioni e interessi che vanno pagati, e le assoluzioni sono molto rare.
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