Expo a Lodi, guerra di cifre

Expo tra alti e bassi. Perché se il Broletto si dice soddisfatto, sottolineando che l’esposizione universale ha portato a Lodi quasi 15mila persone, gli albergatori sono molto più freddi e precisano che solo tra settembre e ottobre gli affari hanno iniziato a ingranare. Il bilancio della manifestazione non ha mancato di scatenare polemiche, l’assessore del Comune Andrea Ferrari puntualizza che l’amministrazione non fornisce numeri a caso e che le presenze sono certificate, per un totale di 14.700 visite.

I NUMERI

Qual è il conteggio che ha portato alla cifra finale? Eccolo: 3.500 passeggeri paganti hanno scelto la motonave sul fiume, un dato del Consorzio Navigare l’Adda; 5.300 visitatori hanno ammirato la mostra in onore di Giuliano Mauri, secondo quanto rilevato dal personale in sala, mentre 1.200 hanno puntato sulla mostra dedicata alla ceramica artistica tradizionale “L’Arte in Tavola” presso lo spazio espositivo Bipielle. I turisti approdati all’ufficio Iat per chiedere informazioni e materiale sono stati 1.357, le partecipazioni riscontrate invece alle escursioni e alle visite guidate sono state 941: 467 a “Lodi in 2 ore”, 251 a “Un’ora da casaro”, 159 a “Pedalare nel verde” e 54 a “I sentieri del biancospino”, così come dimostrato dalle iscrizioni. Le delegazioni estere ricevute dalla Camera di Commercio hanno contato 270 ospiti. Infine, il Parco tecnologico padano ha accolto circa 2mila partecipanti italiani e stranieri agli eventi scientifici, una stima che per il Comune è approssimata per difetto.

«Siamo soddisfatti - commenta Ferrari -, perché questo ci ha permesso di vedere quali interventi possono essere inseriti all’interno di una programmazione più stabile, è in questo senso che deve essere intesa la mia affermazione sul fatto che per noi Expo è iniziato il primo novembre. Abbiamo puntato a un target lombardo, per far sì che scoprisse la città di Lodi, mettendo anche a disposizione strutture come l’area camper, finanziata con soldi Expo».

LE OPERE

C’è poi un altro aspetto che, dal punto di vista politico, si sta rivelando esplosivo: la realizzazione delle due opere che il Comune presentò come legate a Expo. Si tratta della cattedrale vegetale in memoria di Giuliano Mauri e del ponte sulla roggia Molina. «Non c’è stata nessuna interruzione dei lavori per la cattedrale vegetale - spiega Ferrari -, stiamo arrivando alla fine della gara per le 105 fondazioni che entreranno nel terreno. Il luogo e le autorizzazioni hanno reso l’opera particolarmente complessa, inoltre c’è un continuo passaggio di attività tra professionalità diverse».

Per chiudere il percorso ciclopedonale che ruota attorno alla foresta di pianura, inoltre, si era parlato di un ponte sulla roggia Molina: «Sapevamo che quest’opera non avrebbe spostato in città nemmeno un turista - dichiara Ferrari -, questa non era una priorità. Il ponte è stato comunque progettato e si farà».

GLI ALBERGATORI

Nessuno si aspettava un’invasione di turisti. Ma almeno un buon numero di prenotazioni, quelle sì, per tutta la durata dell’esposizione universale. Luigi Anelli, rappresentante degli albergatori e titolare di un hotel nel capoluogo, spiega che non è stato così: «Fin dall’inizio, a maggio, avremmo auspicato qualcosa di più concreto. A giugno e luglio c’è stato un forte calo, solo dopo Ferragosto si è visto qualcosa. A settembre c’è stato un aumento, seguito da un rinforzo a ottobre. Finito l’Expo è come se si fosse staccata una spina, non solo a Lodi ma anche a Milano». Nel suo caso, a fare tappa sul territorio sono state soprattutto le famiglie. Carlo Oppizzi, ex presidente della categoria e titolare dell’hotel Napoleon di Tavazzano, racconta che gli stranieri arrivati nel Lodigiano lo hanno apprezzato moltissimo, tuttavia non è stato fatto abbastanza per sfruttare questa occasione. L’unica cosa che bisognava davvero fare era pubblicizzare la linea ferroviaria S1 Lodi-Saronno, l’ho sottolineato in più di un’occasione e nessuno mi ha mai ascoltato. Inoltre, se i turisti non sanno, anche quando guidano in autostrada, che qui possono trovare il pannerone o l’Incoronata... è chiaro che vanno altrove».

© RIPRODUZIONE RISERVATA