Ex consorzio, due offerte per l’area accanto alla stazione

Giungeranno in autunno sul tavolo del neo-sindaco Sara Casanova due proposte per il rilancio dell’area dell’ex Consorzio agrario di Lodi, su cui in passato aveva messo gli occhi anche il gruppo Zucchetti. Una è in arrivo da un’impresa lodigiana, l’altra da fuori il territorio.

Entrambi gli operatori si sono già fatti vivi con i curatori della procedura di concordato a cui il Consorzio è stato ammesso nel 2013 dal tribunale di Milano per evitare il fallimento. A fine luglio intanto sono stati saldati al 100 per cento e con gli interessi tutti i creditori in ogni grado di privilegio, compreso lo stato per le tasse arretrate. Rimane da solvere il cosiddetto credito chirografario, che non sarà coperto entro il 31 dicembre prossimo, data in cui dovrebbe chiudersi il concordato. Si va verso una proroga di altri due anni.

L’ampia area di 26mila metri quadrati, bonificati completamente da amianto anche sotto la spinta del commissario di Lodi Mariano Savastano, è subito disponibile in teoria, e ha una valutazione di circa 9 milioni di euro.

Vicino al Bipielle Center, dal punto di vista urbanistico è soggetta secondo il piano di governo del territorio a un piano integrato d’intervento misto residenziale, commerciale e di servizi, con una parte a standard. I due operatori che si sono fatti avanti hanno impostato in modo diverso la partita.

Uno ha avviato i primi contatti informali con la nuova amministrazione comunale per capire i margini di intervento ed eventuale modifica dei termini del piano integrato, l’altro invece vorrebbe svolgere un progetto preliminare di massima sulla base delle indicazioni urbanistiche vigenti da portare eventualmente in una gara pubblica (a rimborso delle spese progettuali) per lo sviluppo dell’iniziativa. Top secret per il momento il nome degli operatori.

L’area di Lodi dell’ex Consorzio è l’unica su cui sembri muoversi qualcosa tra il patrimonio immobiliare ancora detenuto dall’ex gigante agricolo. Infatti, venduta per 430mila euro a un costruttore locale l’area di Sant’Angelo, rimangono invece difficili da collocare il grande terreno di 11mila metri quadrati di Codogno, con valutazione 500mila euro, tra le ex Cantine Sociali e la Fiera, e l’ex agenzia di Casale di 10mila metri quadrati in via Cadorna, con valutazione di 1 milione 300mila euro che non tiene conto però di un vincolo di cessione al comune del 40 per cento dell’area, posto dalla vecchia amministrazione Parmesani con destinazione a edifici scolastici (pensando al possibile ingrandimento del vicino Cesaris). Intanto però la procedura concorsuale prosegue egregiamente, e a fine luglio sono stati saldati tutti i creditori privilegiati. Dopo che già erano stati pagati tutti i lavoratori diretti (per 2,8 milioni di euro), ora sono stati pagati 2,5 milioni di euro a agenti, professionisti, artigiani che avevano avuto rapporti con il Consorzio, e a tutti gli altri creditori privilegiati, compreso lo stato con la rottamazione delle cartelle esattoriali. A tutti è stato saldato il 100 per cento del credito, oltre gli interessi legali. Rimane ancora da sistemare il credito chirografario (cioè non assistito da garanzie). A questi debitori la procedura dovrebbe riconoscere il 23 per cento, la quota individuata in sede di concordato. Quasi impossibile però chiudere entro il 31 dicembre, termine previsto dal tribunale per il concordato: si va verso una richiesta di proroga di due anni.

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